La Nuova Sardegna

Cagliari

I frati delle miniere, docufiction a Serdiana

I frati delle miniere, docufiction a Serdiana

Presentato ieri in anteprima alla comunità La Collina il documentario Rai sui religiosi di Bindua

17 maggio 2013
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SERDIANA. Il direttore della sede Rai di Cagliari, Romano Cannas, era rimasto affascinato dagli originali televisivi (oggi si chiamerebbero docufiction) realizzati nel 1958 da Ugo Gregoretti e nel 1963 da MassimoMida sui Piccoli Fratelli del Vangelo, sacerdoti che avevano scelto il minuscolo paese minerario di Bindua per vivere la loro missione religiosa. Gregoretti aveva coinvolto tutti gli abitanti del villaggio e i frati, parole e immagini avevano una forza straordinaria, fra tutti spiccava Arturo Paoli, prete operaio nato a Lucca, che assieme ai confratelli aveva quasi sfidato l’allora vescovo di Iglesias scettico, anzi, preoccupato, per la novità di questo piccolo ordine religioso nato nel 1933 che decideva di andare a vivere in mezzo ai “comunisti”. «Come vivrete?», chiese, «lavoreremo», risposero i sarcerdoti. «State attenti, andateci solo di giorno, quelli lanciano pietre...». Ieri, nella comunità La Collina diretta da don Ettore Cannavera, è stato proiettato in anteprima “I Piccoli Fratelli di Bindua”, il documentario di mezz’ora (prodotto da Karel) che Cannas aveva deciso di fare dopo la chiacchierata con i registi Serena Schiffini e Sergio Naitza: «Don Arturo ha cent’anni – ricorda Schiffini – vive nella sua Lucca e per nessuna ragione salta gli eventi pubblici cui viene continuamente invitato. Abbiamo pensato di andarlo a intervistare: è arrivato col suo carico di anni, sembrava malfermo sulle gambe e incerto nei ricordi, ma quando ha cominciato a parlare improvvisamente ha perso vent’anni e il racconto è fluito senza ostacoli». Così è nato il documentario presentato ieri e che verrà mandato in onda su Raitre alle 12.55 nello spazio riservato alla programmazione regionale. Un gioco di specchi: fra Arturo racconta e nel documentario compaiono gli stralci dei bellissimi originali televisivi di Gregoretti e Mida. I sacerdoti furono accolti molto bene da subito: frate Arturo aveva già 50 anni e non poteva lavorare in miniera, così andò a fare il magazziniere, mentrefrate Gerardo ne aveva 30 e scendeva tutti i giorni nei pozzi con i compagni. Schiffini e Naitza sono andati anche a Bindua, a parlare con gli ex minatori dell’Associazione Minatori e Memoria per raccogliere le testimonianze sui Piccoli Fratelli. «A Bindua non c’era acqua, i frati chiamarono studenti da tutta Europa e vennero a progettare e fare un sistema idrico che ci rese autonomi...» è uno dei racconti. «Il legame è fortissimo», spiega Schiffini, i frati avevano cambiato la vita di Bindua. A giugno s’inaugurerà il parco della memoria dedicato ai 1.700 minatori che hanno perso la vita in miniera. Ci tiene molto l’Associazione: l’idea l’aveva avuta frate Gerardo. (a.s.)

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