Cagliari Il giorno dopo è quelli dei conti, quando inevitabilmente si tirano le somme delle votazioni appena concluse. E con una rosa di candidati così ampia, divise in 21 liste a sostegno dei 5 candidati alla carica di sindaco, non potevano non esserci sorprese. Per prima cosa, alle urne cagliaritane si sono presentati 73.582 elettori su un totale di 132.312 iscritti, facendo segnare un’affluenza del 55.61 per cento. Tra i voti depositati nelle 173 sezioni elettorali, sono state scrutinate 467 schede bianche, 1.333 schede nulle e 14 schede contestate. Sottolineati questi numeri, non resta che rivolgere lo sguardo alle preferenze personali e quello che sarebbe potuto essere ma che non è stato. Chiaramente, il maggior numero di delusioni è concentrato tra le file degli sconfitti. E proprio dalla CiVica 2024 che sosteneva la candidatura di Giuseppe Farris, arriva il primo risultato particolare, non fosse altro per il curriculum della candidata in questione perché Giulia Moi, ex europarlamentare del Movimento cinque stelle (da cui è stata espulsa alla fine del 2018) ha raggranellato appena 9 preferenze. Aveva fatto meglio quando, nel 2010, era stata candidata alle elezioni provinciali di Cagliari nella lista dell’Unione Popolare Cristiana, ottenendo 16 voti. Un’altra ex grillina è Maria Antonietta Martinez, che nel 2016 era stata stata candidata dal MoVimento proprio alla carica di sindaco e che nell’ultima tornata ha sostenuto Alessandra Zedda. All’epoca non andò bene e in effetti nemmeno questa volta, nonostante la migrazione dai Cinque stelle alle liste di Fratelli d’Italia, i conti sono tornati perché Martinez ha collezionato 268 voti ed è rimasta fuori dal Consiglio comunale. Sempre con Alessandra Zedda, questa volta nelle liste del Psd’Az, sono ben tre le sorprese, tutte in negativo. Nanni Lancioni, ex consigliere regionale vicinissimo all’ex presidente della Regione Christian Solinas non ha centrato l’obiettivo nonostante le 429 preferenze collezionate a Cagliari. Escluso anche l’ex consulente del presidente Solinas, Maurizio Porcelli, che con 471 voti ha superato Lancioni ma è rimasto comunque al palo. Un altro nome noto del Psd’Az è quello di Maika Aversano, ex direttrice generale dell’Aspal che dopo essere stata la prima “silurata” dalla giunta Todde, che non aveva rinnovato l’incarico alla guida dell’agenzia per il lavoro, è stata silurata anche dagli elettori, che le hanno garantito appena 37 preferenze. Nel partito dei Quattro mori appare evidente il vuoto lasciato dall’ex assessore, regionale e comunale, Gianni Chessa, recordman di preferenze in rotta di collisione con il direttivo del partito, al punto che la sua delfina, l’ex assessora comunale ai Lavori pubblici Gabriella Deidda, ha portato a casa 468 voti nella lista di Sardegna al Centro 2020 ma è rimasta fuori dal “nuovo” consiglio comunale.
Chi invece ha centrato il colpo è l’ex consigliere regionale ed ex presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Edoardo Tocco, che oltre ad aver raccolto più voti del totale di quelli ottenuti dalla lista di Forza Italia, è stato anche il candidato più votato in assoluto, con il ragguardevole bottino di 1.278 voti. Per restare nell’ambito dei forzisti, un altro escluso eccellente è Alessandro Balletto, che nel 2019 era entrato in Consiglio come candidato di Forza Italia salvo poi avvicinarsi in corso d’opera al gruppo di Sardegna 2020 con cui ha riprovato il colpo nell’ulima tornata a cui ha partecipato tra le fila di Sardegna al Centro 2020, mettendo insieme 506 voti che, però, non sono bastati per garantirgli il ritorno in Consiglio. Per un ex membro della giunta Truzzu che centra l’obiettivo del ritorno in consiglio, ce ne sono altri due, entrambi ex assessori, che nemmeno si avvicinano ai banchi di Palazzo Bacaredda: Maria Adamo (Riformatori) e Andrea Floris (Alleanza Sardegna) non faranno parte del nuovo consiglio comunale di Cagliari. ( c.z.)