Cacciatori morti a Quartucciu: ecco la ricostruzione definitiva dell’incidente
Concluse le autopsie sui corpi dei due amici. Il referto balistico conferma l’ipotesi iniziale
Quartu È verosimile che sia stato Matthias Steri a uccidere involontariamente l’amico Giacomo Desogus, per poi togliersi immediatamente dopo, preso dalla disperazione e dallo sconforto, la vita sparandosi un colpo con lo stesso fucile da caccia. Sarebbe questa la ricostruzione della tragedia fatta con l’esecuzione dell’esame medico legale effettuato ieri, 19 dicembre, dal dottor Roberto Demontis su incarico della Procura.
Le bocche degli inquirenti rimangono cucite, ma trapela la conferma di quanto era stato ipotizzato fin dal primo momento. Giacomo Desogus (28 anni, di Quartu) e l’amico di sempre Matthias Steri, di qualche mese più giovane, erano andati la scorsa domenica pomeriggio nelle campagne di Santu Lianu, località collinare in territorio di Quartu, per una battuta di caccia ai tordi.
Desogus era il solo ad avere il porto d’armi e la licenza di caccia, tanto è vero che i due avevano un solo fucile, quello appunto di Giacomo. A Matthias Steri piaceva tanto la vita all’aria aperta e accompagnava molto spesso l’amico fraterno nelle battute venatorie. Giunti a piedi in vetta a una altura dopo aver lasciato la Fiat Punto parcheggiata in una stradina campestre ai margini della statale 554, i due si sarebbero fermati per fare la posta al passaggio dei tordi.
Per un motivo che non potrà mai essere chiarito, l’arma sarebbe finita nelle mani di Matthias Steri, forse per tenerla mentre l’amico si toglieva (o indossava) un giubbotto da caccia, trovato lì per terra vicino ai due corpi assieme al fucile. Inavvertitamente, dall’arma è partito un colpo che ha centrato Giacomo Desogus fra il collo e la faccia, con la rosa dei pallini diretta dal basso verso l’alto, con minuscoli fori d’uscita sulla nuca. La dinamica balistica confermerebbe quindi che Steri e Desogus si trovassero uno di fronte all’altro e il fucile fosse tenuto basso, ma con la canna rivolta verso l’alto.
Con la deposizione dell’esito della perizia necroscopica, sembra chiudersi pertanto il fascicolo giudiziario del caso, catalogato come omicidio-suicidio con estinzione del reato per decesso del reo. Adesso, con la restituzione delle salme, potranno svolgersi le esequie funebri, che i familiari dei due amici vogliono siano tenute congiuntamente nella parrocchia del quartiere di Santo Stefano, dove Giacomo e Matthias sono cresciuti e rimasti sempre vicini. Anche in cimitero saranno accanto. Il sindaco di Quartu Graziano Milia ha dato disposizione affinché i loculi siano assegnati uno accanto all’altro.