Diga di Cumbidanovu, il cantiere è deserto
ORGOSOLO. Diga di Cumbidanovu, il cantiere sembra abbia chiuso i battenti, forse definitivamente. Negli ultimi mesi, dopo il disastroso passaggio del ciclone Cleopatra che ha dato la mazzata finale,...
ORGOSOLO. Diga di Cumbidanovu, il cantiere sembra abbia chiuso i battenti, forse definitivamente. Negli ultimi mesi, dopo il disastroso passaggio del ciclone Cleopatra che ha dato la mazzata finale, c'è stato un fuggi fuggi generale e adesso non sono rimasti che i guardiani. Si profila l’ennesima sconfitta per quella che attualmente sarebbe l’opera più importante a livello isolano. Una situazione sulla quale, il sindaco di Orgosolo Dionigi Deledda vuole vederci chiaro. Il primo cittadino a nome dei 46 operai e di tutta la cittadinanza pone una serie di domande per le quali attende risposte. «Voglio sapere come stanno le cose e se i lavori andranno avanti oppure no. Gli operai sono da mesi senza lavoro e mi chiedo se tutti i sindaci interessati al progetto siano pronti ad intervenire ad un incontro con gli assessori regionali ai Lavori pubblici e all’Agricoltura». Il primo cittadino di Orgosolo, circa 15 giorni fa, ha inviato una lettera all'assessore regionale ai lavori pubblici chiedendo un incontro. Ma finora non è giunta alcuna risposta. Gli operai sono fermi da tempo, la cassa integrazione è terminata e non si sa se potrà essere riconfermata. Tutti navigano nell'incertezza.
«L’impresa sembra abbia abbandonato e pare che nel cantiere non ci sia più nessuno – aggiunge il Deledda –. Restano i guardiani e i capannoni che erano adibiti ad uffici sono desolatamente vuoti. Vorrei che qualcuno faccia chiarezza sulla situazione e spieghi se il contenzioso tra impresa e Consorzio esiste ancora. La preoccupazione più grande – continua – è per le sorti dell’opera ma, soprattutto, degli operai. Attendo risposte. Ne ho parlato con gli altri sindaci interessati, di Dorgali, Oliena , Lula e Orune che si sono detti disponibili ad incontro congiunto».