La Banca d’Italia era stata la prima a chiudere battenti
Proseguono le chiusure degli uffici e delle organizzazioni istituzionali. Dopo la Banca d’Italia, la sezione del ministero del Tesoro e il rischio per l’ufficio della Motorizzazione, ora sarebbe in...
Proseguono le chiusure degli uffici e delle organizzazioni istituzionali. Dopo la Banca d’Italia, la sezione del ministero del Tesoro e il rischio per l’ufficio della Motorizzazione, ora sarebbe in arrivo la chiusura della Camera di commercio e di altre succursali ministeriali.
Provvedimenti iniqui, che faranno tabula rasa dell’impianto organizzativo statale, rendendo la situazione fortemente precaria a livello territoriale, Senza contare i disagi causati a livello comprensoriale, costringendo gli utenti a una situazione off limits e la perdita di numerosi posti di lavoro. Creando situazioni complicate per l’espletamento delle pratiche. Per le attività commerciali, per le autorizzazioni alla circolazione dei mezzi di trasporto e per le questioni finanziarie sul territorio. Una situazione ingarbugliata, che mette a dura prova il funzionamento dell’organizzazione socio-economica, costringendo la clientela a lunghi spostamenti verso altre province, con spreco di tempo e perdita di giornate di lavoro. Anche quando si tratta di un semplice collaudo di un’auto. Puro “terrorismo” politico-economico gravissimo, impoverendo ulteriormente un’area povera di per sè. Gli ultimi provvedimenti rischiano di far crescere la protesta dell’opinione pubblica, mentre la classe politica continua a stare al gioco.
Nessuno prende posizione, mentre le cose precipitano. (antonio bassu)