Acqua, ancora slacci a Orgosolo. Il sindaco: «Bisogna fermare Abbanoa»
Chiusi per morosità i rubinetti a una pensionata che vive in una casa popolare. Dionigi Deledda: «È un bene pubblico, non privato»
ORGOSOLO. Abbanoa ha eseguito nei giorni scorsi diversi slacci dell’acqua. Immediata la replica del sindaco: «Così si colpiscono i più deboli». Gli operai del gestore unico dell’acqua pubblica hanno messo i sigilli, durante le passate settimane, ad alcuni cittadini morosi, prosciugando completamente le relative condotte.
A farne le spese, purtroppo, sono quelle persone che vivono in condizioni di particolare difficoltà. Chi, insomma, non paga perché non ha realmente i soldi per farlo e vive magari di una piccola pensione sociale o di aiuti che arrivano dal Comune. Proprio un caso di questo tipo è giunto, da poco, all’attenzione del primo cittadino Dionigi Deledda, che si sta adoperando, in queste ore, per trovare una soluzione ad una vicenda particolarmente delicata.
Un’anziana signora orgolese, recentemente, ha ricevuto la visita dei tecnici dell’ente regionale, che, senza preoccuparsi delle precarie condizioni di salute della donna, hanno portato avanti il provvedimento di distacco del contatore. A poco o a nulla sono servite le proteste di chi fa fatica ad arrivare a fine mese, avendo un alloggio popolare e trovando sostentamento nei pochi soldi che giungono ogni mese dall’Inps. Davvero troppo pochi per far quadrare i conti e riuscire a far fronte alle tante spese quotidiane.
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Gli incaricati di Abbanoa hanno fatto, quindi, fino in fondo il loro dovere, lasciando la donna senza un goccio d’acqua, peraltro in un periodo nel quale l’afa e l’umidità rendono necessario un utilizzo frequente della risorsa idrica.
«Non ci si rende conto – sottolinea Deledda – che queste scelte scellerate vanno a danno di chi non può difendersi, di chi vorrebbe far fronte ai numerosi pagamenti ma non riesce, perché le spese crescono a dismisura». «Non ci si rende conto – aggiunge il sindaco – che senza acqua non si può vivere e che è doveroso un approvvigionamento anche minimo, ne va della salute e della incolumità della popolazione».
Già oggi, lunedì 13, probabilmente il primo cittadino adotterà un’ordinanza con la quale imporrà ad Abbanoa l’immediato riallaccio. Ciononostante, vista la particolare congiuntura economica attuale, ci si attende, sfortunatamente, l’esecuzione di una serie di altri provvedimenti analoghi.
Come accaduto a Orgosolo anche in diversi altri municipi dell’isola si avverte sempre più come urgente una maggiore tutela degli utenti. Tutela, che garantisca quel minimo vitale indispensabile, a garanzia di un’esistenza dignitosa. Concetto quest’ultimo ribadito in un atto ad hoc, adottato alcuni mesi fa proprio dal Comune di Orgosolo e ritenuto illegittimo dal Tar della Sardegna, perché sprovvisto di un fondamento normativo adeguato. Motivo per il quale la palla dovrebbe passare, adesso, al legislatore.