La Nuova Sardegna

Nuoro

Bolotana, la storia dell’agente segreto Bachisio Mastinu

di Federico Sedda
Bolotana, la storia dell’agente segreto Bachisio Mastinu

Un libro sul finanziere e informatore dei partigiani Aveva deciso di mettersi al servizio della Resistenza

06 aprile 2017
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BOLOTANA. Finanziere e agente segreto. Servitore dello Stato e informatore dei partigiani, che, sui monti della Val d’Ossola, nell’estremo nord del Piemonte, combattevano i nazi-fascisti, dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943.

Una sorta di doppio gioco patriotico da mandare avanti con coraggio e astuzia, a rischio della propria vita e della sicurezza della famiglia. Ma lui, l’appuntato della Guardia di finanza Bachisio Mastinu, bolotanese purosangue, la sua vita aveva deciso di metterla a servizio della Resistenza da quando, dopo l’8 settembre, anche la provincia di Novara, dove viveva con la famiglia e prestava servizio nelle Fiamme gialle, venne occupata dai tedeschi.

Così, lui, incurante dei pericoli e senza dismettere mai la divisa, fece una scelta difficile e rischiosa e a qualunque costo: fare il fiancheggiatore dei partigiani, fornendo loro notizie per sfuggire ai rastrellamenti ed equipaggiamenti militari a chi aveva raggiunto la montagna per organizzare la resistenza contro i tedeschi e i fascisti.

Un ruolo che l’appuntato Bachisio Mastinu, partigiano delle Fiamme gialle, in servizio a Borgomanero, in provincia di Novara, svolse in segreto fino alla Liberazione, prestando la sua preziosa opera prima nel Sip, il servizio informazioni patrioti e poi nel Sim, il servizio informazioni militari, che diede la caccia, insieme agli agenti segreti americani, alle ultime spie fasciste.

Finita la guerra, Bachisio Mastinu ritornò a tempo pieno in servizio nella Guardia di finanza dove rimase, senza mai fare parola del ruolo che aveva avuto nella Resistenza organizzata nel nord del Piemonte dai partigiani della famosa brigata “Beltrami”, fino al 1958, quando andò in pensione. Una storia, quella dell’appuntato Mastinu, nato a Bolotana nel 1909 e morto nel 1989 a Piedimulera, in Val d'Ossola, che sarebbe rimasta nel silenzio, se non fosse stata scoperta dal maggiore Gerardo Severino, direttore del museo storico della Guardia di finanza e ricercatore del ruolo dei finanzieri nella guerra di Liberazione. Così, Severino ha scritto il libro “La vita per l’Italia, storia di Bachisio Mastinu di Bolotana finanziere e agente segreto al servizio della Resistenza”.

Il volume, edito da Carlo Delfino, sarà presentato sabato prossimo, 8 aprile 2017, nell’aula consiliare del Comune, con inizio alle 18, per iniziativa dell’amministrazione comunale. Dopo il saluto del sindaco, Francesco Manconi, presenteranno l’opera due bolotanesi omonimi e illustri: il generale della Guardia di finanza, Luciano Carta, e lo storico Luciano Carta. Saranno presenti l’autore e l’editore e i due figli di Bachisio Mastinu, protagonista, umile e coraggioso bolotanese, di un pezzo di storia della Resistenza.

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