Neonato morto a Nuoro, medici indagati
Kety Sanna
Oggi l’autopsia sul corpo del bimbo deceduto un’ora dopo il parto. Inchiesta per omicidio colposo
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NUORO. Si svolgerà questa mattina l’autopsia sul corpicino del neonato morto il 23 ottobre all’ospedale San Francesco, un’ora dopo il parto. La Procura, su richiesta dei genitori del piccolo, ha aperto un’indagine iscrivendo nel registro degli indagati due medici (difesi dagli avvocati Francesco Lai e Annalisa Pittorra), che due giorni fa hanno ricevuto l’avviso di garanzia per omicidio colposo. A finire sotto accusa è il ginecologo che ha seguito la donna durante la gravidanza e un collega presente all’arrivo della paziente in ospedale il giorno che ha partorito. Un atto dovuto per consentire lo svolgimento dell’autopsia sul piccolo. Ieri mattina il pubblico ministero Ireno Satta ha conferito l’incarico all’anatomopatologo Vindice Mingioni che dovrà svolgere l’esame autoptico per accertare le cause del decesso del neonato, nonché valutare le cartelle cliniche che sono state sequestrate nel reparto. Intanto gli avvocati difensori dei due medici stanno valutando la nomina di un proprio perito che partecipi all'esame.
Il bimbo, nato prematuro, era venuto alla luce con parto cesareo. La madre, una 30enne di Nuoro, poco tempo prima del parto aveva avuto segnali che qualcosa non andava. Alla trentatreesima settimana aveva avuto perdite ematiche a seguito delle quali si era precipitata in ospedale, nel reparto di Ostetricia. Ma dopo essere stata sottoposta a tracciato ed ecografia, era stata tranquillizzata dai medici e rimandata a casa. Una settimana dopo, però, l’episodio si era ripetuto. Il 23 ottobre scorso, la donna aveva deciso di contattare il suo medico che poi l’aveva visitata in reparto. Tenuta in osservazione e monitorata con il tracciato, nel pomeriggio di quello stesso giorno la donna era stata portata in sala operatoria. Il bimbo, nato con taglio cesareo, perché prematuro era stato trasferito immediatamente in Terapia intensiva neonatale e messo in incubatrice. Un’ora dopo, però, il suo cuoricino aveva cessato di battere. Neppure il tempo di assaporare la gioia dell’evento che la giovane coppia di nuoresi si era trovata a vivere il dramma della notizia della morte del bambino. Le spiegazioni date dai medici (il piccolo sarebbe morto per una grave forma di anemia ndr), però, non avevano convinto i due genitori che con l’assistenza di un legale (l’avvocato Marco Basolu), avevano presentato un esposto alla procura, ritenendo che all’ospedale San Francesco non sarebbero state assicurate le cure adeguate. I carabinieri del comando provinciale acquisite la cartella clinica del piccolo e della madre, hanno avviato le indagini per fare luce sulla morte del neonato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il bimbo, nato prematuro, era venuto alla luce con parto cesareo. La madre, una 30enne di Nuoro, poco tempo prima del parto aveva avuto segnali che qualcosa non andava. Alla trentatreesima settimana aveva avuto perdite ematiche a seguito delle quali si era precipitata in ospedale, nel reparto di Ostetricia. Ma dopo essere stata sottoposta a tracciato ed ecografia, era stata tranquillizzata dai medici e rimandata a casa. Una settimana dopo, però, l’episodio si era ripetuto. Il 23 ottobre scorso, la donna aveva deciso di contattare il suo medico che poi l’aveva visitata in reparto. Tenuta in osservazione e monitorata con il tracciato, nel pomeriggio di quello stesso giorno la donna era stata portata in sala operatoria. Il bimbo, nato con taglio cesareo, perché prematuro era stato trasferito immediatamente in Terapia intensiva neonatale e messo in incubatrice. Un’ora dopo, però, il suo cuoricino aveva cessato di battere. Neppure il tempo di assaporare la gioia dell’evento che la giovane coppia di nuoresi si era trovata a vivere il dramma della notizia della morte del bambino. Le spiegazioni date dai medici (il piccolo sarebbe morto per una grave forma di anemia ndr), però, non avevano convinto i due genitori che con l’assistenza di un legale (l’avvocato Marco Basolu), avevano presentato un esposto alla procura, ritenendo che all’ospedale San Francesco non sarebbero state assicurate le cure adeguate. I carabinieri del comando provinciale acquisite la cartella clinica del piccolo e della madre, hanno avviato le indagini per fare luce sulla morte del neonato.
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