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San Teodoro, comune in trincea: «Non lasceremo indietro nessuno»

di Pietro Rudellat
Il municipio di San Teodoro
Il municipio di San Teodoro

L'amministrazione neo eletta si prepara ad affrontare la crisi post Covid. L’assessora Antonella Debertolo: aiuti, ma soprattutto opportunità

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SAN TEODORO. Antonella Debertolo è la nuova assessora alle Politiche sociali del comune di San Teodoro. Ragioniera, 57 anni, da sempre impegnata nel volontariato e, come lei stessa si descrive, teodorina doc e la più “anziana” della giunta. «Ho iniziato a fare volontariato già dai tempi della scuola – racconta – prima con le Pro loco, poi con le associazioni di volontariato fino ad arrivare, tredici anni fa, al centro antiviolenza di Olbia Prospettiva Donna. Mi reputo una femminista e sono davvero felice e onorata di far parte di una giunta a maggioranza femminile. Spesso veniamo messe in un cantuccio e anche oggi nel 2020 non abbiamo le stesse possibilità riservate agli uomini. Ora a San Teodoro possiamo metterci alla prova. Questa è una grande opportunità per noi donne e per il paese».

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Antonella Debertolo dovrà gestire un assessorato importante, ma soprattutto delicato. «Sono consapevole della delicatezza dei servizi sociali, soprattutto in tempi come quelli che stiamo vivendo. Si ha a che fare con la dignità delle persone e l’aspetto integrante del nostro lavoro sarà svolgere il compito in silenzio, rispettando le persone, perché ognuno di esse ha un valore e una dignità che devono sempre stare al primo posto ed essere rispettate di conseguenza. Per chi ha bisogno è importante sapere che c’è una amministrazione e una struttura che può fornire aiuto. Dovremo essere molto attenti ai bisogni delle persone. C’è chi necessita di una opportunità e non soltanto di un mero aiuto economico».

Il lavoro per la nuova assessora è già iniziato e le idee sembrano già chiare. «A San Teodoro la situazione non è tragica, ma va monitorata e migliorata. Il nostro paese ha delle potenzialità che, se espresse compiutamente, possono consentire di non lasciare indietro nessuno, soprattutto in questi tempi difficili. Di questo sono convinta e fiduciosa. Non vogliamo fare assistenzialismo, ma dobbiamo dare a ciascuno una possibilità. Il primo passo – prosegue la Debertolo – è quello di crescere attraverso la formazione, dedicata soprattutto ai giovani. Non servono programmi di difficile realizzazione, ma programmi concreti e realizzabili. L’amministrazione ha in mente progetti che prevedono la formazione di persone che poi potranno essere inserite nel mondo del lavoro anche in ambiti assistenziali come ad esempio l’assistenza alle persone diversamente abili, oppure alle persone più bisognose. Si deve però partire dalla formazione per arrivare a creare un programma di sostegno importante e duraturo». «Si deve creare – conclude – un serbatoio di risorse umane e professionali da impiegare nei diversi ambiti come turismo e cultura e questa potrà essere una importante fonte di lavoro per molte famiglie».

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