Nuoro hub per l’alta pasticceria
Luca Urgu
La viceministra Todde propone la città sede del polo nazionale di formazione per le politiche giovanili
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NUORO. E se Napoleone da imperatore pensava molto alla grandeur della Francia e molto meno ai destini e agli sviluppi della Corsica, sua terra natale, con le dovute proporzioni Alessandra Todde, viceministra dello Sviluppo economico del governo Draghi (dal marzo del 2021) ha in serbo iniziative di riscatto per la sua Nuoro e per la Sardegna. Almeno due, ma ci si augura che non siano le sole. Le ha rivelate venerdì durante la presentazione del libro “E l’isola va. La Sardegna nella seconda modernizzazione” del sociologo dell’Università di Cagliari Gianfranco Bottazzi, non nuovo ad attente “radiografie” e diagnosi sullo stato di salute della regione, incrociando variabili economiche e sociali. Agli annunci di Alessandra Todde sono seguiti i diversi interventi che hanno accompagnato la presentazione del volume, coordinati dal giornalista Giacomo Mameli.
«Io sto portando avanti due iniziative: una che spero che si concretizzi in queste ore, sull’hub per le Politiche giovanili. Sono 7 gli hub che saranno fatti in Italia – ha detto Todde che punta a far nascere delle piccole filiere di prova che possano essere testate legandole anche a dei nomi importanti –. Io sto spingendo perché uno venga fatto a Nuoro. L’hub di fatto si preoccuperà di capire che cosa c’è nel territorio, quali sono i bisogni informativi e formativi dei ragazzi, come incanalarli e soprattutto come fare sportello delle disponibilità. Ho chiesto la creazione di un Istituto tecnico superiore di pasticceria e uno di alta gastronomia, con una serie di relatori tra cui anche il maestro Iginio Massari. Ho chiesto – ha aggiunto la viceministra – di legare il fondo per l’imprenditoria femminile, che partirà ad aprile come sportello e verrà gestito da Invitalia, all’utilizzo dell’hub per le politiche giovanili arricchendolo dell’esperienza di Massari nel fare impresa. Nascerebbe a Nuoro una scuola di alta pasticceria, unica in Italia, per formare le donne».
All’auditorium della Camera di Commercio sono intervenuti il presidente dell’ente Agostino Cicalò, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, Franco Carta della Fondazione Sardegna, il presidente di Confindustria Sardegna Centrale Giovanni Bitti e la sindaca di Fonni e imprenditrice, Daniela Falconi, il neo segretario della Cgil provinciale Domenico Cabula e Francesco Tolu, ex operaio di Ottana.
Il libro di Bottazzi tra toni più scuri che chiari, tiene comunque vive le speranze per un riscatto dell’Isola, partendo dal presupposto che ognuno ha la sua ricetta per invertire il prima possibile il trend.
Di grande impatto l’intervento del sindaco di Nuoro Andrea Soddu che intende scommettere su formazione e competenze, individuando in questi due fattori le vere armi per una crescita armonica e consapevole del territorio. «Oggi abbiamo i numeri peggiori, purtroppo senza migliorare nei livelli di istruzione tutto è molto più complesso» ha detto il primo cittadino al termine di un discorso ricco di pathos e contenuti.
Una società del fare, dove la politica deve seguire il più possibile, tempi ed etica dell’impresa, ha trovato identità di vedute e sinergie fra Cicalò, Falconi e Bitti, mentre Cabula della Cigl e l’ultimo operaio di Ottana, come si è voluto qualificare Tolu, hanno puntato sul mancato sviluppo e sulle responsabilità esterne (lo Stato inadempiente e i “prenditori” piuttosto che gli imprenditori) che hanno segnato le sorti di questo territorio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Io sto portando avanti due iniziative: una che spero che si concretizzi in queste ore, sull’hub per le Politiche giovanili. Sono 7 gli hub che saranno fatti in Italia – ha detto Todde che punta a far nascere delle piccole filiere di prova che possano essere testate legandole anche a dei nomi importanti –. Io sto spingendo perché uno venga fatto a Nuoro. L’hub di fatto si preoccuperà di capire che cosa c’è nel territorio, quali sono i bisogni informativi e formativi dei ragazzi, come incanalarli e soprattutto come fare sportello delle disponibilità. Ho chiesto la creazione di un Istituto tecnico superiore di pasticceria e uno di alta gastronomia, con una serie di relatori tra cui anche il maestro Iginio Massari. Ho chiesto – ha aggiunto la viceministra – di legare il fondo per l’imprenditoria femminile, che partirà ad aprile come sportello e verrà gestito da Invitalia, all’utilizzo dell’hub per le politiche giovanili arricchendolo dell’esperienza di Massari nel fare impresa. Nascerebbe a Nuoro una scuola di alta pasticceria, unica in Italia, per formare le donne».
All’auditorium della Camera di Commercio sono intervenuti il presidente dell’ente Agostino Cicalò, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, Franco Carta della Fondazione Sardegna, il presidente di Confindustria Sardegna Centrale Giovanni Bitti e la sindaca di Fonni e imprenditrice, Daniela Falconi, il neo segretario della Cgil provinciale Domenico Cabula e Francesco Tolu, ex operaio di Ottana.
Il libro di Bottazzi tra toni più scuri che chiari, tiene comunque vive le speranze per un riscatto dell’Isola, partendo dal presupposto che ognuno ha la sua ricetta per invertire il prima possibile il trend.
Di grande impatto l’intervento del sindaco di Nuoro Andrea Soddu che intende scommettere su formazione e competenze, individuando in questi due fattori le vere armi per una crescita armonica e consapevole del territorio. «Oggi abbiamo i numeri peggiori, purtroppo senza migliorare nei livelli di istruzione tutto è molto più complesso» ha detto il primo cittadino al termine di un discorso ricco di pathos e contenuti.
Una società del fare, dove la politica deve seguire il più possibile, tempi ed etica dell’impresa, ha trovato identità di vedute e sinergie fra Cicalò, Falconi e Bitti, mentre Cabula della Cigl e l’ultimo operaio di Ottana, come si è voluto qualificare Tolu, hanno puntato sul mancato sviluppo e sulle responsabilità esterne (lo Stato inadempiente e i “prenditori” piuttosto che gli imprenditori) che hanno segnato le sorti di questo territorio.
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