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Nuoro, la piscina toglie l’acqua alle case

di Francesco Pirisi
Nuoro, la piscina toglie l’acqua alle case

Ortobene, residenti in rivolta. Abbanoa: «L’operazione di riempimento va fatta in modo graduale»

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NUORO. L’acqua da due giorni è ritornata nelle case dell’Ortobene, dopo il disservizio di inizio settimana. Anche se ieri mattina ci sono state nuove carenze, a poche ore da una festa di matrimonio, da vivere all’ombra dei pini del parco. L’emergenza è iniziata nel momento in cui l’acqua è stata “catturata” a Farcana, per le operazioni di pulizia della piscina, che dovrebbe riaprire intorno al 25 giugno.

Una situazione già vissuta negli anni scorsi. Questo perché – come comunica la società Abbanoa, che gestisce la rete – serbatoi e condotte non sono sufficienti ad approvvigionare sia le case dei residenti sull’Ortobene, sia l’impianto sportivo posto a poche centinaia di metri dalla cima.

Tanto che Abbanoa, tramite il proprio ufficio stampa, mette in guardia sulle operazioni dei prossimi giorni, per il riempimento della piscina olimpionica. «La possibilità che le case non patiscano nuove restrizioni – scrive in una nota l’ente gestore – dipende da quanta pressione sarà richiesta per riempire la piscina. Se l’operazione avverrà in maniera graduale – aggiunge – non ci saranno problemi».

Il monte che domina Nuoro e il circondario in questo periodo è quotidianamente popolato dai nuoresi e dai turisti, attratti dal Redentore e dai vari spazi di bosco, dove si aprono percorsi da coprire a piedi o in mountain bike. Molti anche gli abitanti.

Una ventina di famiglie ha scelto la montagna come residenza per l’intero anno. In tanti vi sono saliti nelle passate settimane per trascorrervi l’estate, con un soggiorno spesso in case prese in affitto. Per loro l’estate ha, però, anche il segno della carenza idrica, che potrebbe non finire neppure quando la piscina sarà aperta e l’attività natatoria andrà a regime.

Colpite dalle restrizioni anche alcune imprese, impegnate nella ristrutturazione della chiesa della Madonna del Monte e di abitazioni private.

In altri tempi oltre alla penuria, la lamentela, soprattutto dei pochi operatori della ricettività, è stata sulla scarsa qualità dell’acqua. Tanto che a Nuoro e sul monte s’invoca l’impegno (anche dell’amministrazione comunale) per programmare il potenziamento della rete. Piuttosto che riuscire nel difficile equilibrio tra le diverse esigenze di chi vive e opera sul monte.

Questa l’idea del circolo politico “Peppino Catte”. «Andrebbe finanziata e realizzata una nuova condotta – scrivono in una nota – che aumenti la capacità complessiva. Serve, inoltre – aggiungono – una rete fognaria, funzionale e completa. Tutto questo – si legge ancora nella nota del circolo nuorese – sempre che si voglia veramente, dopo mezzo secolo di incuria ed abbandono, valorizzare il monte Ortobene, Farcana e l’area di Sedda Ortai».

Tra le proposte del circolo nuorese anche una che dovrebbe essere buona per il passaggio attuale, che ha ancora presagi negativi. «L’emergenza di questo periodo – propongono – va superata attingendo acqua grezza dal Consorzio di bonifica della Sardegna centrale, che serve tutte le piscine della costa orientale. Non si dovrebbe infatti utilizzare – conclude la nota del circolo “peppino Catte” – acqua potabile di Abbanoa, sottraendola agli utenti del monte Ortobene».

Il vantaggio dell’acqua grezza, da portare alla piscina con le autobotti, sta anche nei costi, che sono di un terzo rispetto a quello della risorsa distribuita nella rete.

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