Tutto pronto per le “Zone 30” a Sassari: ecco le novità su limiti e soste
Chiuso ufficialmente il progetto con sei comparti e nove assi. Era partito nel 2022 con l’inizio di viale Italia e la zona Capitali
Sassari Via libera ufficiale alle sei zone 30 cittadine e ai nove assi 30, con la conseguente rimodulazione parziale della disposizione degli stalli di sosta all’interno dei comparti e a tutte le necessarie modifiche alla viabilità. Si è concluso il 30 dicembre il percorso immaginato dalla precedente amministrazione con l’allora assessore Carlo Sardara e iniziato nel 2022 con i primi due comparti, quello di viale Mancini, viale Italia, via Amendola, via Sant’Anna e Corso Angioy e quello della zona Capitali. E proseguito nei mesi con altre quattro zone e alcune vie nelle quali la lancetta del tachimetro non dovrà mai superare i 30 chilometri all’ora.
L’ordinanza Progetto con i quali i sassaresi hanno imparato a familiarizzare, tra accessi ristretti da berlinesi, segnali orizzontali e verticali, piste ciclabili dimesse perché inglobate nella normale circolazione stradale, ma che di fatto, almeno per ora, non aveva ancora iniziato a dispiegare completamente i suoi effetti. Chiuso il quadro complessivo delle modifiche però ora si dovrebbe iniziare a fare sul serio, con il dirigente del settore Infrastrutture della Mobilità e Traffico Fabio Spurio che in un’ordinanza fa il punto su tutte le modifiche intervenute e dispone con effetto immediato l’istituzione del limite di velocità a 30 chilometri orari nei sei comparti e nelle assi.
Le sei zone Ma vediamo il quadro definitivo delle aree a traffico lento. Come già detto il comparto “E”, il primo inaugurato con importanti (e dal alcuni non molto graditi) interventi sulle ex pista ciclabile è formato da Viale Mancini, Viale Italia, Via Amendola, Via Sant’Anna, Corso Angioy. Poi il comparto “F” della zona capitali tra Via Budapest, Via Rockefellere Via Gioscari. Successivamente è arrivato il comparto “A”: Via Brigata Sassari, Piazza Castello, via Politeama, Viale Umberto I, Via Bellieni, via Roma, Via Asproni, Corso Cossiga, Emiciclo Garibaldi. E il comparto “B”: Via Asproni, Via Roma, Via Duca degli Abruzzi, Viale Dante. E ancora il comparto “C”: Viale Italia, Via De Nicola, Viale San Pietro, Via Amendola. E il comparto “D”: Viale Dante, Via Duca degli Abruzzi, Via Napoli, Via Cattalochino.
Assi 30 Ci sono poi le vie a scorrimento lento, denominate assi 30. Si tratta di Via Alghero, Via Monte Grappa, da Viale Italia a Via Rizzeddu, Via Livorno, Via Matteotti, da Viale Italia a Via Rizzeddu, Via Rizzeddu, Via Cardinal Fossati, Via Monsignor Saba, Corso Vico e Via Saffi.
Sosta e segnaletica Nelle nuove zone è stato necessario modificare parzialmente sosta e segnaletica. In particolare nel comparto “B” con in Via Diaz l’istituzione della sosta parallela su entrambi i lati con rimozione della segnaletica relativa alla pista ciclabile sul lato destro. In Via Alghero, tratto da Viale Dante a Via Diaz, con l’istituzione della sosta parallela sul lato sinistro. E ancora in Via Galilei, tratto da Viale Dante a Via Diaz, con l’istituzione della sosta parallela sul lato destro e in Via Torres, tratto da Via Roma a Viale Dante, con l’istituzione della sosta parallela sul lato destro. Sosta parallela su entrambi i lati in Via Tempio, tratto da Via Roma a Via Diaz. Infine in Via Torino, tratto da Viale Dante a Via Roma, sosta parallela eccetto il tratto da Via Diaz a Via Zanfarino con sosta parallela sul lato destro. Nel comparto “C”: istituzione di segnaletica di “stop” in via Porcellana in corrispondenza dell’intersezione con via Matteotti per i veicoli provenienti dalla stessa via Porcellana.
Si parte Il progetto insomma prende forma, anche se avrà bisogno di inevitabili aggiustamenti, calibrabili solo in corso d’opera. Come già, nel precedente mandato, sono stati fatti in zona Capitali, e come l’attuale assessore Massimo Rizzu si è detto disponibile a fare sentiti i pareri dei comitati di quartiere e dei residenti. Una città realmente a scorrimento lento è sicuramente obiettivo a cui ambire con convinzione, soprattutto se al calo della velocità delle auto seguiranno i promessi interventi di valorizzazione urbanistica degli spazi.
Futuro Messo questo primo tassello è però arrivato il tempo di fare il passo successivo, togliendo dalla soffitta il progetto della pedonalizzazione di alcune aree, soprattutto nel centro storico e (almeno temporaneamente) nella città ottocentesca. E intervenendo in maniera compiuta nel disegno globale della mobilità in città, che mostra più di una crepa e che, lungi dall’esser lenta, per ora si manifesta ogni giorno che passa assolutamente caotica e insicura.
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