La Nuova Sardegna

Nuoro

Il caso

Nuoro, il crollo di casa Fadda simbolo del degrado del centro storico

di Alessandro Mele

	La Casa Fadda (foto di Massimo Locci)
La Casa Fadda (foto di Massimo Locci)

L’ex proprietario dell’immobile di Santu Predu: Il Comune la espropriò nel 1968, questo è il risultato

3 MINUTI DI LETTURA





Nuoro In città c’è un luogo dove coesistono due facce della stessa medaglia: da una parte culla di cultura, dall’altra degrado e transenne. È il quartiere storico di Santu Predu, dove, a pochi passi dalla casa natale di Grazia Deledda, immobili di privati continuano a crollare ed essere delimitati da barriere protettive o dove l’opera bronzea di Pietro Costa “Il pastore e la luna” si affaccia in via Alberto Mario sull’ultimo crollo in ordine cronologico. Quello di casa Fadda, dal 1968 di proprietà del Comune di Nuoro. Risalgono ai giorni scorsi, infatti, gli ultimi crolli interni ed esterni di un immobile che sembra essere maledetto dal tempo. «Non ho la gioia di vedere valorizzata la cosa pubblica – commenta Francesco Fadda, ex consigliere comunale e membro della famiglia che era proprietaria dell’immobile –, lì dove poteva sorgere un centro culturale o di incontro per anziani. È la fotografia della negligenza delle amministrazioni comunali che si son succedute nel tempo. Un bene sequestrato per interesse pubblico nel 1968 e che oggi crolla sotto le loro stesse mani. L’attuale giunta – specifica Fadda – ha trovato una ristrutturazione già fatta, quindi si è trovata con il cerino in mano, i nomi e i cognomi dei responsabili sono noti e sono precedenti all’insediamento di Andrea Soddu. Sono perplesso, sarebbe stato opportuno fare una verifica serie su quella che è stata la direzione dei lavori, sull’impresa che li ha eseguiti a suo tempo. Diversi anni fa, visto il degrado in cui ha versato da subito, chiesi anche di poterla riacquistare a prezzo di mercato o di metterla all’asta, ma niente. Assistiamo impotenti a un degrado totale e totalizzante». Dimora storica Negli ultimi anni, la casa Fadda è stata messa a disposizione per mostre ed eventi culturali. Le sue condizioni statiche si sono aggravate, quindi l’immobile è ormai impraticabile da diverso tempo.

«L’amarezza nel vedere che il centro storico cade a pezzi è enorme – commenta il ricercatore nuorese Salvatore Pinna, che è anche tra i promotori del sodalizio Nugoro eris e oje che proprio in casa Fadda ha organizzato negli anni alcuni appuntamenti culturali –. Rischiamo di avere una città completamente privata del suo passato. Casa Fadda, o meglio Casa Sulis, fu la dimora dei parenti del patriota Vincenzo Sulis, illustre famiglia nuorese che diede i natali a Giovanni, rettore dell’università di Sassari dal 1846 al 1854 e a suo figlio Francesco, deputato del Regno di Sardegna e docente di diritto costituzionale all’università di Pavia. Dopo il pessimo restauro, a opera di precedenti amministrazioni – conclude – questo crollo suona come una beffa amara per la memoria storica della nostra città».

Per adesso via Alberto Mario è chiusa e interdetta al passaggio di pedoni e mezzi. Il luogo è pericoloso, lo dicono anche i residenti: «I tonfi dei crolli sono udibili da tutto il vicinato – racconta Tonino Frogheri, ex assessore residente a pochi passi da casa Fadda –. Il degrado ha una causa scatenante nel mancato deflusso dell'acqua piovana che ha deteriorato le travi in legno». La scommessa L’amministrazione comunale si è attivata. Proprio nei giorni scorsi il sopralluogo dei tecnici dell’ente: «Stiamo quantificando i costi da sostenere – commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Fabrizio Beccu – poi partiremo alla ricerca dei fondi per la riqualificazione di un luogo che necessariamente deve essere restituito alla comunità. Stiamo chiedendo supporto alla Regione e al Governo per il reperimento di risorse che consentano questo e altri lavori». Il centro storico a oggi conta diversi immobili, soprattutto di privati, circondati dalle transenne, ma Nuoro si sta preparando a ospitare circa 6.000 persone da tutto il mondo per la prossima Europeade del 2024: «Ci auguriamo di essere pronti per la prossima estate a offrire una bella fotografia di questa città», conclude il vicesindaco.

Primo piano
Meteo

Nubifragi e vento a 100 chilometri orari: nell’isola arriva la tempesta africana

Le nostre iniziative