La Nuova Sardegna

Nuoro

Il lutto

Addio a Bonino Lai, morto a 105 anni: rischiò la fucilazione per un piccolo refuso

di Giacomo Mameli
Addio a Bonino Lai, morto a 105 anni: rischiò la fucilazione per un piccolo refuso

Perdasdefogu perde uno dei suoi otto ultracentenari. Il primo a porgere le condoglianze zio Antonio Brundu, 106 anni

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Perdasdefogu Bonino Lai, eroe sopravvissuto alla seconda guerra mondiale, è morto ieri mattina nella sua casa di Perdasdefogu. Era uno degli otto ultracentenari del paese col record mondiale della longevità, 105 anni il prossimo 22 dicembre. Pochi giorni fa aveva fissato per metà giugno la data per la presentazione del libro “Chent’annos” di Laura Mele. E aveva precisato: «Ricorderò di aver rischiato la fucilazione per un refuso in un telegramma». Paese in lutto, oggi – ore 16 – i funerali. Bonino Lai, ex dirigente dell’ufficio anagrafe del Comune, era stimato da tutti. Un anno fa era stato immortalato da uno scatto di Oliviero Toscani. Anche al grande fotografo aveva raccontato il suo tormento in Albania, 1943. Era a Sebenico, telegrafista nella 71ª Compagnia.

Dalla Sardegna arriva un telegramma tra febbraio e marzo, i mesi dei bombardamenti alleati su Cagliari. Glielo recapita un capitano. C’era scritto “Italia è deceduta”. Scatta l’allarme. I gerarchi fascisti pensano a un messaggio in codice, credono che “il buon soldato Lai” sia “un terrorista” Lai dice di non capire. «Guarda che rischi la fucilazione se non parli» gli dice il capitano Patrizi. Bonino chiede: «Posso sapere da chi è firmato il telegramma?». Dicono: «Da Lai Domenico». Bonino – che sapeva delle cattive condizioni di salute della sorella Italiana – spiega, tra le lacrime: «La morta è mia sorella, è stato un errore del telegrafista. Mi avreste fucilato per una lettera enne non battuta». E racconterà tutto al rientro, del compagno di guerra Giovanni Spano poeta estemporaneo e segretario del Psd’Az autonomista. Rientra a Perdasdefogu dopo l’8 settembre. Nel ’48 prende la tessera del Psd’Az, era un fan di Camillo Bellini e Titino Melis. Viene assunto in Comune, prima all’ufficio abigeato, poi allo stato civile. Nel tempo libero appassionato lettore di romanzi storici e coltivatore nell’orto-giardino di Palasineddu in compagnia della moglie Elena, delle due figlie Massima e Monica e del nipote Gabriele. Il primo a porgere le condoglianze zio Antonio Brundu, 106 anni compiuti lo scorso marzo. Ha ricordato una frase di Bonino: «Da fascista a sardista. E con l’orgoglio di aver cambiato idea».

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