La Nuova Sardegna

Nuoro

Il delitto

Omicidio ad Arzana, ecco chi era Vincenzo Beniamino Marongiu

Omicidio ad Arzana, ecco chi era Vincenzo Beniamino Marongiu

Nel suo passato, condanne per traffico d’armi, droga, furto di gioielli e di reperti archeologici

09 luglio 2024
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Arzana Quello di Vincenzo Beniamino Marongiu, l’uomo ucciso oggi, lunedì 9, in piazza ad Arzana, è un curriculum criminale lungo quasi tre decenni: traffico e furto d’armi, spaccio di droga, furto e vendita di gioielli e di reperti archeologici. Sono alcuni dei reati per i quali è stato condannato o indagato.

2016-2021 Vincenzo Beniamino Marongiu è indagato nell’inchiesta Dea Madre, con altre 33 persone. L'accusa, a vario titolo, è quella di associazione per delinquere finalizzata all’esportazione di beni appartenenti allo Stato; ricerca archeologica senza concessione, contraffazione di opere d’arte; ricettazione; furto aggravato ed estorsione. i reperti archeologici, recuperati con scavi abusivi nei nuraghi, venivano venduti e spediti in Francia.

Dicembre 2018 Traffico d'armi in Ogliastra. Cinque persone sono destinatarie di altrettante ordinanze restrittive per associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e traffico illecito di armi ed esplosivo militare. Tra queste c'è Vincenzo Beniamino Marongiu e la sua è la posizione più grave: è accusato tra l’altro di detenzione di armi da guerra: una pistola mitragliatrice Mp-40 e una mitragliatrice Sten (peraltro non rinvenute durante le indagini). Ma secondo gli inquirenti appartengono a lui anche le 30 mine antiuomo ritrovate nell'ottobre del 2018 nelle campagne di Arzana.

Ottobre 2016 Vincenzo Beniamino Marongiu viene sorpreso, con altri tre, in un casolare abbandonato nel centro di Arzana, in cui c'è un deposito di cannabis. Marongiu, con gli altri, cerca di scappare sui tetti, ma viene arrestato. Nella perquisizione fatta nella sua abitazione vengono sequestrate una pistola Beretta modello 418 con matricola cancellata e un caricatore privo di colpi, e una carabina Weihrauch HW 977 calibro 4,5

1997 Beniamino Marongiu viene condannato per il furto di bombe ed esplosivo militare dal deposito dell’Esercito a Campomela, nel Sassarese, una notevole quantità di mine antiuomo e anticarro.

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