La Nuova Sardegna

Nuoro

Colpo di scena

Nuoro, Comune commissariato: salta la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2027

di Francesco Pirisi

	Il dossier della candidatura di Nuoro a capitale della cultura 2020
Il dossier della candidatura di Nuoro a capitale della cultura 2020

Ma l’ente liquida ugualmente la società cagliaritana che ha realizzato il dossier: 21mila euro di soldi pubblici

30 agosto 2024
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Nuoro Il commissariamento del Comune fa saltare la candidatura di Nuoro a Capitale italiana della cultura 2027. La decisione tra le righe della determina con la quale, oggi 30 agosto 2024,si è deciso di saldare comunque alla ditta aggiudicataria il lavoro per la redazione del dossier della candidatura stessa. Incarico assegnato nel dicembre dell’anno scorso dall’amministrazione dell'ex sindaco Andrea Soddu, attiva sino a tre mesi fa. «Nessun comune in gestione commissariale – ha scritto il dirigente Roberto Delrio – ha mai partecipato al bando per il conferimento del titolo di capitale della cultura. Ciò ha portato l’amministrazione dell’ente – ha proseguito il responsabile del settore Cultura e Istruzione – a stabilire l’inopportunità della candidatura».

Dettato dal quale si arguisce che a decidere per il ritiro è stato il commissario Giovanni Pirisi, che dal 12 giugno scorso guida il municipio del capoluogo barbaricino, in seguito allo scioglimento da parte della Regione del consiglio comunale. La parcella (di circa 21mila euro) alla ditta Poliste Srl, di Cagliari, va comunque saldata, afferma ancora Delrio, «in quanto ha già portato a termine due delle cinque fasi del dossier e la parte progettuale della terza e quarta fase».

Si chiude quindi nella maniera meno prevedibile l’iter per partecipare al concorso del ministero dei Beni e Attività culturali, per il quale il comune del capoluogo barbaricino avrebbe dovuto partecipare, dopo la precedente candidatura a Capitale italiana della Cultura, quella dell’edizione 2020. La decisione era stata presa dalla giunta Soddu l’11 dicembre 2023, con una delibera che dava il là all’iniziativa. Due settimane più tardi l’affidamento dell’incarico per il dossier alla ditta cagliaritana, che da parte sua prevedeva un’attività di animazione nel territorio e comunicazione, prima di chiudere con la stesura della proposta da inviare alla commissione romana. Se ne riparlerà quando la città tornerà ad avere un’amministrazione eletta dalla popolazione. Dunque, verosimilmente, dopo le comunali della primavera 2025.

Rimangono in piedi l’idea e il proposito che l’operazione si possa fare e con un risultato maggiormente gratificante di quanto non è stato per la scorsa candidatura. La città di Nuoro ha infatti dovuto cedere alla forza penetrativa, nella cultura e no, del capoluogo emiliano di Parma, che nel febbraio del 2018 si è vista assegnato il titolo e il milione di euro di contributo del ministero, in quel tempo governato dall’esponente Pd, Dario Franceschini. Ma non sono mancati comunque alcuni elementi positivi legati alla candidatura. Il primo quello di essere entrati tra i 10 finalisti, insieme ad Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Piacenza, Reggio Emilia, Treviso e al comune poi vincitore. Non secondario il fatto che l’iniziativa ha comunque fatto nascere dei fermenti culturali sia nella città, sia nel territorio, con diversi enti e associazioni che hanno partecipato con dei progetti.

Alcuni di questi a carattere scientifico, altri incentrati sulla letteratura e le arti, nel segno della Nuoro come l’Atene sarda, che si palesò a cavallo del primo ‘900. Tra gli eventi messi in cantiere anche l’Europeade, che è slittata a quest’estate, rispetto alla programmazione che la vedeva in scena nel 2020. Anche questi punti fermi dai quali ripartire per una prossima proposta, ancora una volta con il coinvolgimento dei presidi culturali dei comuni del territorio.

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