Sassari-Olbia, finalmente la prima pietra
Cappellacci ha dato il via in Gallura al cantiere del primo tratto: 37 milioni di euro per 2,5 chilometri. Ma 120 milioni per tre lotti sono bloccati. Cappellacci: «Bandiremo l’appalto entro l’anno e non ci saranno ostacoli». L’Anas: «Pronta entro il 2016»
OLBIA. La benna affonda i denti di acciaio nella terra. Una zolla al chilometro zero lontana appena 500 metri dalle croci che ricordano la morte dei tre fratelli Diana, schiacciati da un camion impazzito il giorno di San Simplicio di 4 anni fa. Il cigolio metallico della ruspa smuove la terra all’ingresso della città. Parte la quattro corsie. L’opera simbolo della lotta di un territorio non è solo un’infinita promessa di asfalto, ma il travaglio psicologico di un popolo. Ogni chilometro ha il suo martire, il suo carico di morte.
Il presidente della Regione Ugo Cappellacci, in visita in città per dare il via ai lavori, non si limita alla passerella buona per telecamere e flash. Nel giorno più felice per la Sassari-Olbia, la posa della prima pietra, il governatore si muove tra falle e trappoloni di un’opera che rischia di diventare la strada con il buco intorno. L’emergenza sui lotti centrali, 2, 3 e 4, gli unici che ancora devono essere appaltati, è legata al decreto di riordino della Protezione civile che prevede la cancellazione dei commissari entro la fine del 2012 e la fine delle procedure accelerate. Per fare partire le gare sui tre lotti mancano 120 milioni di euro, soldi bloccati dal governo nel Piano per il sud. Ma Cappellacci in versione cerimoniere ostenta ottimismo. «Ci sono tre lotti su cui non è stata bandita la gara a causa di una difficoltà tecnica nei finanziamenti. Le risorse dovevano essere liberate. Ma ancora non è accaduto. Per questo la gara non può essere bandita. Ma già lavoriamo alla soluzione. Portiamo avanti la rimodulazione all’interno della delibera che ha stabilito le modalità di finanziamento degli interventi coperti dei fondi Fas. Si spostano le risorse che sono disponibili da opere che hanno tempi più lunghi di realizzazione e si mettono sulla Sassari-Olbia». In altre parole la Regione cerca di raggranellare i fondi che mancano attraverso una operazione di spostamento di somme già disponibili per opere che hanno minore priorità. Ma Cappellacci non si sbilancia troppo sui tempi. Al suo posto lo fa il direttore generale dell’Anas Gavino Corazza. «L’opera sarà completata tra il 2015 e il 2016». Nessun dubbio per chi deve gestire i lavori. Per ora parte il lotto 9, è il primo di tutta l’opera, appena un assaggio 37 milioni di euro e due chilometri e mezzo di strada e svincoli che collegheranno l’aeroporto e la Nuoro-Olbia alla nuova 4 corsie. Il costo di tutta la strada sfiora il miliardo di euro. Cappellacci prende coraggio e punta il dito contro il deputato del Pd Giulio Calvisi, colpevole di avere lanciato l’allarme sulla fine delle procedure accelerate e coltivatore del dubbio sul futuro radioso della strada promessa. «Nella fauna dell’isola ci sono anche gli uccellacci del malaugurio – dice il presidente –. C’è una grande attenzione per cui dico che non solo metteremo la prima e l’ultima pietra, ma lo faremo prima del 2020. Mi spiace che in questi momenti non si abbandoni la partigianeria». Ma il pericolo del vuoto dopo la fine delle procedure accelerate rimane. «Lavoriamo da tempo per trovare una soluzione – afferma Cappellacci – e sono convinto che se riusciremo a bandire gli appalti dei tre lotti entro la fine del 2012 non avremo ostacoli». Accanto a lui il sub commissario all’opera Bastianino Sannitu. Se Cappellacci sulla Sassari-Olbia ci mette il sorriso, lui ci mette il sudore. «Una giornata storica – dice – perché oggi cominciano i lavori per dare vita a una strada voluta da tutta l’isola. È il momento più importante, quello della posa della prima pietra». Al taglio del nastro c’è anche l'assessore ai regionale ai Lavori pubblici Angela Nonnis. «Mi associo al ricordo delle vittime – dice –. Questa strada è importante in particolare per Olbia che ha il tratto peggiore». Soddisfatta la presidente del Comitato Sassari-Olbia, Rita Padre. «Oggi sono felice – dice – per la prima volta vedo il bicchiere mezzo pieno. Ma vigileremo perché nessuno rovesci questo bicchiere».
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