La Nuova Sardegna

Olbia

Nizzi: «Proroga ai balneari se si cambia la Bolkestein»

di Serena Lullia
Nizzi: «Proroga ai balneari se si cambia la Bolkestein»

Il sindaco smentisce il ministro Franceschini e chi è per le concessioni estese «Il Pd porti in Europa la modifica della legge. Allo stato attuale bandi nel 2021»

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OLBIA. È stanco di essere additato come il nemico dei balneari. Il sindaco Settimo Nizzi prova a far guardare da un’altra prospettiva la spinosa questione della proroga delle concessioni balneari. Per chi non conoscesse la trama della soap che va avanti da un anno e mezzo la sintesi è questa. Nel 2010 lo Stato Italiano recepisce la direttiva europea Bolkestein. La legge, all’articolo 12, stabilisce che le concessioni balneari su demanio pubblico, debbano essere messe a bando. Da allora le attività sulla spiaggia hanno beneficiato di continue proroghe, l’ultima delle quali in scadenza il 31 dicembre 2020. Con un decreto legge il governo giallo-verde aveva stabilito l’ulteriore estensione delle concessioni al 2033. Linea condivisa dalla Regione Sardegna. Nei giorni scorsi il ministro del governo giallo-rosso, Dario Franceschini ha ribadito la conferma della proroga con una Dpcm atteso per questo mese. «Un Dpcm è un atto amministrativo subordinato alla normativa europea sovraordinata – spiega Nizzi –. Ma soprattutto dico questo. Se davvero il Pd è così contrario ad andare a bando nel 2021, perché in tutti questi anni non ha mai sollevato la questione in Europa chiedendo che l’articolo 12 che lo prevede venisse cancellato dalla Bolkestein. E invece di fare atti illegittimi non chiede al suo collega di partito, Paolo Gentiloni che è “solo” commissario europeo di fare questo passaggio?». Il primo cittadino chiarisce ancora una volta la sua posizione che è poi quella del dirigente comunale, che ha firmato i dinieghi alla proroga. «Noi non facciamo atti illegittimi – ribadisce –. Allo stato attuale un comune che segue la legge può solo preparare i bandi per il 2021. A meno che non venga eliminato l’articolo 12 della Bolkestein o l’Italia esca dall’Europa, condizione che la porterebbe a non dover applicare la direttiva europea».

Nizzi ricorda poi una delle sentenze che cita spesso a sostegno della sua decisione. «Rinfresco la memoria al portale Mondobalneari che, per sua stessa ammissione, aveva scordato di leggere la sentenza del Tar Veneto del marzo 2020 e che mette una pietra tombale sulla proroga delle concessioni. E dice chiaramente di disapplicare l’estensione a 15 anni. E a vincerla contro lo Stato non è stata una multinazionale. Ma l’associazione Club della vela del Veneto. Davvero mi dispiace e mi fa anche arrabbiare sentirmi definire il nemico dei balneari ed essere accusato di essere contro le imprese olbiesi. I veri nemici sono tutti quei politici, a tutti i livelli, che prendono in giro le persone promettendo una proroga che in realtà non ci potrà essere». Nizzi evita lo scontro diretto con la Regione che lui stesso ha contribuito ad eleggere ma non nega che «la Regione ha sbagliato a fare quel provvedimento. Attenzione però. Parliamo di una nota del dirigente, senza valore giuridico. Che avrebbe avuto invece una legge, che per essere legittima avrebbe dovuto essere conforme alle norme comunitarie».

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