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Olbia, il preside Mutzu va in pensione: «Il mio Panedda sempre nel cuore»

DARIO BUDRONI
Olbia, il preside Mutzu va in pensione: «Il mio Panedda sempre nel cuore»

Il dirigente scolastico nella stessa scuola era stato prima alunno e poi docente

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OLBIA. Gli occhi gli diventano lucidi quando riavvolge il nastro dei ricordi. In effetti, certe cose sono dure da metabolizzare. Basti pensare che la prima volta che varcò la soglia della scuola di via Mameli era solo un ragazzino fresco di licenza media. Tra un mese, invece, la stessa scuola la lascerà da preside, da amato e stimato professore che in tutta la sua lunga carriera ha saputo fare del suo lavoro una autentica missione. Gianni Mutzu, da dieci anni dirigente scolastico dell’istituto tecnico Panedda, il primo settembre se ne andrà in pensione. E lo farà con un po’ di malinconia, ma anche con la consapevolezza di aver dato il massimo per i suoi ragazzi. «Io mi sento figlio e padre di questa scuola. Io qui mi sono diplomato nel 1974 e poi alla fine ne sono anche diventato preside. Senza contare che sono nato proprio qui di fronte, all’angolo tra via Tavolara e via Mameli».

La scuola nel cuore. Gianni Mutzu, olbiese del 1955, iniziò a insegnare mentre ancora studiava architettura a Firenze. «Per mantenermi durante gli studi cominciai a fare supplenze nel 1977. La prima fu proprio in questa scuola» racconta. «Per fare l’insegnante bisogna avere un certo carisma. Non c’era settimana che si concludesse senza una partitella con i ragazzi. Perché la scuola deve essere come una grande famiglia. Sono cose che mi sono rimaste impresse per tutta la vita. Anche oggi la mia è una grande squadra: abbiamo realizzato tante belle cose proprio perché siamo riusciti a unirci». Il percorso di Gianni Mutzu si arricchì velocemente. Dai primi anni Ottanta fino al 2001 l’insegnamento nelle scuole medie, poi preside incaricato a Monti e, nel 2007, il concorso per diventare preside a tutti gli effetti.

Preside al Panedda. Nel 2010 il gran salto. Mutzu, sposato con una professoressa, Maria Vittoria Piredda, divenne preside del Panedda. Un istituto importante per la città: fondato nel 1953, fino al 1990 fu intitolato ad Attilio Deffenu, prima della costruzione della nuova scuola di via Vicenza. Vent’anni fa l’intitolazione a Dionigi Panedda, che insegnò proprio in via Mameli. La scuola vanta oggi quattro indirizzi: turismo, amministrazione finanza e marketing, sistemi informativi aziendali e relazioni internazionali per il marketing. «Ricordo il primo collegio dei docenti, che emozione... La mia idea di scuola è quella di uno spazio aperto in grado di accogliere tutti, di ascoltare, di risolvere i problemi. Abbiamo realizzato tanti progetti, anche con la collaborazione di partner come la Nuova Sardegna».

In pensione. «Mi mancheranno gli studenti, i colleghi, la segreteria, i bidelli. Ringrazio davvero tutti, a cominciare dalle mie collaboratrici Raffaella Stelletti e Gabriella Deplano. Ho avuto la fortuna di avere una squadra fantastica». Davanti a Gianni Mutzu si apre ora una nuova vita. «Cosa farò? Ho gli hobby della fotografia e dell’archeologia, ma soprattutto viaggerò. Ho anche una piccola campagna, magari ci farò un orticello». Ancora non si sa chi prenderà il suo posto, ma il consiglio rivolto al successore è già pronto: «Avere passione per il proprio lavoro e voler bene ai ragazzi».
 

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