No all’estradizione di Anastasiia
Non sarà consegnata alle autorità russe: il ministro Bonafede ha firmato la revoca del provvedimento
13 febbraio 2021
2 MINUTI DI LETTURA
ARZACHENA. Anastasiia Chekaeva ha vinto la sua battaglia: non sarà estradata in Russia. A mettere la parola fine all’odissea giudiziaria della cittadina russa residente ad Arzachena insieme al marito e alla figlia di 7 anni, incriminata dall’autorità giudiziaria del suo paese per una presunta truffa, è stato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Il Guardasigilli ha firmato la revoca del decreto di estradizione e rifiutato la consegna alla Russia. Finisce così un incubo per la 43enne che rischiava di essere rinchiusa in un carcere della Federazione Russa ed essere allontanata dalla sua bambina che sarebbe rimasta senza assistenza e cura considerato che il marito lavora in Svizzera. Proprio sulla necessità di tutela della minore hanno fatto leva i suoi difensori – l’avvocato Fabio Varone insieme ai colleghi Pina Di Credico e Gian Marco Delunas – che si sono battuti strenuamente per impedire l’estradizione. Nella corposa memoria difensiva presentata al ministero della Giustizia, la difesa ha anche evidenziato le condizioni di salute della donna difficilmente compatibili con una carcerazione preventiva soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria. Così come è stato evidenziato il fatto che ha già risarcito quasi integralmente le presunte vittime della truffa.
L’estradizione era stata bloccata il 26 gennaio in extremis, a due giorni dalla consegna alle autorità russe.
Anastasiia Chekaeva che attendeva l’esecuzione del decreto nel carcere di Bancali, era stata scarcerata. Ora, il no definitivo all’estradizione. La Corte d’appello di Sassari ha anche revocato l’obbligo di dimora ad Arzachena, senza disporre nessun’altra misura. (t.s.)
L’estradizione era stata bloccata il 26 gennaio in extremis, a due giorni dalla consegna alle autorità russe.
Anastasiia Chekaeva che attendeva l’esecuzione del decreto nel carcere di Bancali, era stata scarcerata. Ora, il no definitivo all’estradizione. La Corte d’appello di Sassari ha anche revocato l’obbligo di dimora ad Arzachena, senza disporre nessun’altra misura. (t.s.)