«Green pass a bordo continuità a rischio»
La Maddalena. Movimento isole minori contro il governo «Traghetti, troppe penalizzazioni per tante categorie»
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LA MADDALENA. Le due isole minori di Carloforte e La Maddalena uniscono le forze e costituiscono il Movimento per la continuità territoriale delle isole minori. Una fusione di intenti in vista del provvedimento del Governo che dal 6 dicembre imporrà il green pass a bordo dei traghetti che uniscono le isole alla terra ferma. «Verrà così messo in discussione per tutti, vaccinati e non, il diritto alla continuità territoriale – scrive in un documento il Comitato che si è già rivolto a un legale –. Con questa misura il governo Draghi provoca enorme disagio, senza ottenere benefici. Una cosa gravissima. I primi a essere colpiti saranno gli studenti pendolari, molto numerosi sulla tratta La Maddalena-Palau, in entrata e in uscita. Ragazze e ragazzi che non sono obbligati a nessun tampone o vaccino per entrare a scuola (al chiuso), saranno però obbligati se vogliono prendere un traghetto, dove tra l’altro si può viaggiare all'aperto, che li porti a scuola. Il governo italiano sta scegliendo di creare altri problemi a questi studenti, dopo quelli causati da chiusure troppo precipitose della loro scuola ne gli ultimi 22 mesi».
Il Movimento aggiunge all’elenco dei “penalizzati” anche gli atleti, obbligati a entrare e uscire dalle isole per trasferte e allenamenti. E ricorda che a bordo dei traghetti si viaggia all’interno delle proprie auto o all’aperto. «Stesso discorso e lo stesso disagio si applicano a chi entra o esce dall'isola per esigenze commerciali, per usufruire di servizi pubblici sul territorio, per assistere parenti anziani. Un'altra categoria toccata da vicino dal disagio è quella dei marittimi, probabilmente costretti a un surplus di lavoro per gestire controlli e problemi di regolarità nelle operazioni di imbarco. Altro danno prevedibile è quello economico per i commercianti, dovuto ai mancati ingressi, soprattutto nel periodo festivo. In questo modo, il diritto alla continuità territoriale per le isole minori viene messo in discussione, come già avvenuto in passato col diritto a una sanità pubblica adeguata. Certi diritti, una volta violati con ragioni più o meno plausibili, entrano a far parte della categoria dei diritti "che è possibile violare", restando così precari e destinati a essere violati in futuro. Per le isole minori è già successo con la sanità pubblica e con altri servizi. Ora è il turno della continuità territoriale». Da qui la richiesta ai sindaci, all'Ancim, ai presidenti di Provincia e Regione, ai prefetti e ai parlamentari dei territori interessati, a «intervenire sul Governo per chiedere la modifica del Decreto Legge 172/2021 ed evitare un inutile disagio alla popolazione delle isole minori italiane».
Il Movimento aggiunge all’elenco dei “penalizzati” anche gli atleti, obbligati a entrare e uscire dalle isole per trasferte e allenamenti. E ricorda che a bordo dei traghetti si viaggia all’interno delle proprie auto o all’aperto. «Stesso discorso e lo stesso disagio si applicano a chi entra o esce dall'isola per esigenze commerciali, per usufruire di servizi pubblici sul territorio, per assistere parenti anziani. Un'altra categoria toccata da vicino dal disagio è quella dei marittimi, probabilmente costretti a un surplus di lavoro per gestire controlli e problemi di regolarità nelle operazioni di imbarco. Altro danno prevedibile è quello economico per i commercianti, dovuto ai mancati ingressi, soprattutto nel periodo festivo. In questo modo, il diritto alla continuità territoriale per le isole minori viene messo in discussione, come già avvenuto in passato col diritto a una sanità pubblica adeguata. Certi diritti, una volta violati con ragioni più o meno plausibili, entrano a far parte della categoria dei diritti "che è possibile violare", restando così precari e destinati a essere violati in futuro. Per le isole minori è già successo con la sanità pubblica e con altri servizi. Ora è il turno della continuità territoriale». Da qui la richiesta ai sindaci, all'Ancim, ai presidenti di Provincia e Regione, ai prefetti e ai parlamentari dei territori interessati, a «intervenire sul Governo per chiedere la modifica del Decreto Legge 172/2021 ed evitare un inutile disagio alla popolazione delle isole minori italiane».