La Nuova Sardegna

Olbia

Nuovo regolamento per il porto turistico alta tensione a Palau

di Claudio Inconis
Nuovo regolamento per il porto turistico alta tensione a Palau

Gli operatori contestano il documento approvato ieri «È il quarto in pochi anni, lavorare è sempre più difficile» 

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PALAU. Mare mosso tra i pontili del porto. Chiedono rispetto e tutela per le proprie attività gli operatori turistici del porto di Palau, presenti ieri al consiglio comunale in cui è stato approvato il nuovo regolamento. «Il quarto negli ultimi anni» evidenziano perplessi. Le osservazioni non mancano, come spiega Carlo Spiga, uno dei decani dell'attività di noleggio: «Di anno in anno questa amministrazione cerca di rendere più difficile lavorare a Palau, sembra che diamo fastidio». Il documento approvato dall'amministrazione del sindaco Franco Manna ha previsto l'assegnazione dei 471 posti barca, di cui 140 riservati ai residenti e 100 alle attività commerciali, tramite richiesta telematica con prelazione per residenti nel comune da almeno dieci anni e possessori di posto barca, che verranno suddivisi in base alla lunghezza del mezzo e posizionati secondo sorteggio. Per quanto riguarda gli operatori turistici, viene posto il limite di partecipazione con una sola società o ditta individuale, numero di posti barca a 6 per operatore con prelazione, anche in questo caso, per residenti e domiciliati fiscalmente a Palau. Causa del malcontento degli operatori è l'approvazione dei cambiamenti otto giorni prima dei termini per presentare la domanda, l'assenza di dialogo col settore e le nuove restrizioni sull'attività lavorativa. Spiega Spina: «È comprensibile e opportuno che il comune adotti criteri per l'assegnazione dei posti barca per regolamentare le attività, ma non si possono modificare i criteri a febbraio a meno che non si voglia creare disagio. Sul porto sta diventando impossibile lavorare, visto che da regolamento non possiamo fare pubblicità e biglietteria né sulla banchina né sulla barca sotto la minaccia di multe salate. Mi domando come dobbiamo fare». Tra le sanzionate della scorsa estate c'è Chiara Brambilla, che evidenzia: «Di anno in anno abbiamo visto raddoppiarsi le tariffe, sparire i punti informativi e diminuire i servizi. Oltretutto è praticamente impossibile comunicare con l'amministrazione nonostante le richieste protocollate. Non siamo considerati e tanto meno tutelati». A esacerbare gli animi c'è la sensazione, da parte degli operatori, che l'attenzione sia rivolta unicamente nei loro confronti e non alla gestione complessiva: «Ad esempio alla manutenzione dei pontili o alla fornitura di luce ed acqua – evidenziano – Per non parlare delle imbarcazioni di transito che possono tranquillamente attraccare nei nostri posti durante il giorno, facendo concorrenza senza alcun controllo».

Si schiera con gli operatori il capogruppo di minoranza, Paola Pischedda: «L'amministrazione ancora una volta cerca di ostacolare il normale esercizio dell'attività lavorativa e dimostra di avere poche idee e anche molto confuse».

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