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Occupazione

Lavoro a Olbia: boom di nuovi assunti, ma mancano le professionalità

di Giandomenico Mele
Lavoro a Olbia: boom di nuovi assunti, ma mancano le professionalità

Centro impiego: nel 2022 i contratti sono stati 2000 in più del 2019. «Inevase molte richieste delle aziende anche per qualifiche semplici»

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Olbia Un mercato del lavoro che ha dimostrato di non riuscire ad assorbire le richieste delle imprese, soprattutto nel turismo e nell’edilizia. Ma Olbia e la Gallura sono state comunque capaci di superare il numero di assunzioni del 2019. Secondo i numeri della Naspi, l’indennità di disoccupazione che rappresenta il punto di riferimento per i contratti a termine, in Gallura nel 2022 le assunzioni sono state 14mila, contro le 12mila dell’anno pre-pandemia. Il quadro di una stagione particolare, segnata dagli strascichi del Covid, dal boom del turismo e dal grande impatto del superbonus sull’edilizia, viene tracciato da Sergio Arnò, responsabile del Centro per l’impiego di Olbia. Da una parte la complessità derivante dal cosiddetto “mismatching”, la difficoltà a incrociare domanda e offerta di lavoro. Dall’altro i numeri record di assunzioni, con prevalenza dei contratti part time e la forte incidenza di stranieri.

Mercato del lavoro «Il centro per l’impiego di Olbia da gennaio a ottobre di quest’anno ha pubblicato 850 annunci, per quasi 1900 posti di lavoro vacanti. Abbiamo però sperimentato come domanda e offerta di lavoro non si incontrassero: non si riusciva a trovare non solo le professionalità con qualifiche più specialistiche, ma anche professioni semplici come camerieri e manovali – spiega Arnò –. In realtà alla fine di questa stagione abbiamo avuto un numero di assunzioni più elevato rispetto al 2019, l’anno prima della pandemia». Dopo due mesi di calo, infatti, a settembre è tornata a crescere l'occupazione. E a fare da traino sono i posti stabili, a discapito di quelli a termine. Gli ultimi dati Istat archiviano il bimestre estivo negativo e il mercato del lavoro prova a mettere a segno una inversione di tendenza rispetto alla crescita dei dipendenti a tempo determinato, a luglio ai massimi storici. «Il mercato del lavoro della Gallura, in questo momento, è spinto da tre settori portanti: il turismo, l’edilizia e la nautica – spiega il responsabile del Cpi di Olbia –. Il settore della nautica in questo territorio non ha mai conosciuto crisi, è in piena espansione, in linea con innovazione e sostenibilità, che sono le linee guida del Pnrr e spinge verso nuove professioni legate alla tecnologia. Parliamo comunque di un mercato del lavoro volatile, per la stagionalità e la possibilità che, grazie alla ripresa economica, i lavoratori avevano di dimettersi e ricollocarsi scegliendo a volte un posto di lavoro a condizioni migliori».

Reddito di cittadinanza I dati di settembre dell'Osservatorio sul reddito di cittadinanza sono chiari: nell'Isola 38.677 famiglie (pari a 74.577 persone) si sostentano con la misura voluta dal Governo Conte. L'importo medio del Reddito di cittadinanza nell'Isola è di 533,77 euro. Secondo i dati della Regione, invece, nell’Isola ci sono 45mila nuclei familiari beneficiari, 118 mila cittadini interessati, con un importo medio percepito di 515 euro. Le famiglie interessate nell’ex provincia di Olbia-Tempio sarebbero 3.170, in netta diminuzione rispetto alle 4.452 del 2019. «Secondo la mia percezione il reddito di cittadinanza non ha inciso sul mercato del lavoro, quantomeno non in modo significativo, ma credo potrebbe aver influito sull’eventuale lavoro nero, ma anche questo va trovato – spiega Arnò –. I dati disaggregati sul territorio, “splittati” tra singoli comuni e Centri per l’impiego, sono questi: dal 2019 a oggi nel Cpi di Olbia sono stati circa 4mila i beneficiari del Rdc che abbiamo preso in carico. Se confrontati con altri territori sardi, proporzionalmente sono molto meno: un dato che testimonia anche la dinamicità della nostra economia».


 

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