Settimo Nizzi: «L’ex Astra non solo teatro faremo la scelta giusta per la città»
Il sindaco pensa a due piani di parcheggi ma chiede un contributo di idee
Olbia. Le mura dell’ex Astra custodiscono ricordi, emozioni, pezzetti di vita. Il primo film. Il primo bacio. Il primo lavoro. C’è un legame molto stretto tra gli olbiesi e l’ex cinema che per due milioni di euro diventerà di proprietà del Comune. Motivo per il quale il suo futuro non sarà deciso in una segreta stanza, ma attraverso un concorso di idee.
Opera grandiosa Il sindaco Settimo Nizzi spiega come verrà disegnato il domani dell’ex Astra. Perché come lui stesso precisa in consiglio comunale «questo intervento è talmente bello e grande che non si può improvvisare. Io sono bravo e illuminato, così almeno penso dentro di me, ma siccome dobbiamo fare una cosa bella, che piaccia a tutti, soprattutto ai cittadini, dico che dobbiamo fare un bando per un concorso di idee. Vanno fatte cose importanti se vogliamo essere conseguenti a quanto fatto fino a oggi per migliorare la qualità della vita dei cittadini. La mia idea è di fare un teatro, poi saranno architetti e ingegneri, piccoli e grandi nomi, a dirci cosa altro aggiungere. Saranno tutte strutture pubbliche. Io penso anche a due o tre piani di parcheggi. Sceglieremo la proposta più bella e la più giusta per la nostra città. È il grande sogno degli olbiesi».
Il sogno di tutti L’apertura di Nizzi alla progettazione partecipata arriva dopo l’invito del consigliere di minoranza, Rino Piccinnu. «Il sogno di tutti – dice –. Lo è sempre stato in tutti i programmi elettorali. Bene ha fatto il sindaco a portare la delibera in Consiglio solo dopo aver chiuso la questione con il privato. Si è parlato di fare un teatro ma io credo che grande come l’intera struttura non serva. Per quello chiedo al sindaco che ci dica la sua idea. Se è un’idea aperta o chiusa, se possiamo deciderlo insieme. Magari riusciamo a fare la cosa migliore».
Ricordi di vita Nizzi racconta poi il suo speciale legame con l’ex cinema Astra. «Abitavo a 100 metri – racconta in aula –. Uscivo dal mio cortile ed ero al cinema. A 9 anni ci andavo perché ci lavoravo: vendevo prima le caramelle e poi i gelati. A 14 anni ho fatto l’operatore cinematografico. Il mio maestro era Giuseppe Marras. Mi aveva insegnato a fare le giunzioni, a mettere su la pizza, a riavvolgere la pellicola, a controllare che i carboncini non si allontanassero troppo modificando il colore dell’immagine. Ricordo anche la prima volta che fui lasciato solo a proiettare un film. Era “La Notte dei morti viventi”. Ancora oggi lo temo. Perché per un bambino guardare un film così a quell’età, con quei mostri che uscivano dappertutto non era il massimo. Sono passati 50 anni e me lo ricordo ancora».
Intesa unanime L’apertura di Nizzi al contributo di idee di tutti fa il pieno di consensi anche dai banchi dell’opposizione. «L’Astra è stato il primo cinema di noi bambini – afferma il consigliere del Pd, Gianluca Corda –. E in tanti per anni siamo passati lì davanti sperando di vederlo risplendere come un tempo. Invito il sindaco a proseguire sulla linea della progettazione partecipata guardando ai giovani, perché sia uno spazio per far rivivere davvero l’intero quartiere».
Dal capogruppo di Liberi e Insieme, Davide Bacciu, qualche consiglio sulla gestione. «Io chiedo all’amministrazione di riservare un’attenzione particolare al dopo acquisto. Occorre avere un occhio di riguardo alle possibilità che la normativa ci offre, parlo nello specifico del project financing. Perché la realizzazione di un’opera da gestire può creare dei problemi non da poco. Ci troviamo a dover spendere due milioni di euro per l’acquisto, magari altrettanti per realizzare l’opera. E poi servirà la gestione. Bene fare scelte ragionate».
Per il presidente della commissione Bilancio Nino Sanciu «Olbia è l’unica città della Sardegna che cresce. Questa crescita numerica va sostenuta anche dal punto di vista culturale. E il teatro è uno degli elementi fondamentali di crescita, sia economica per chi ci lavora, ma anche con importanti ricadute dal punto di vista sociale. Direi che in vista del Natale è proprio un bellissimo regalo per la nostra città».