Mater e Avis Olbia fanno squadra: «A ogni donatore una visita gratis»
L’iniziativa è volta a sensibilizzare verso la raccolta di sangue nel territorio
Olbia Un accordo del genere non ha dei precedenti. Anzi ne ha uno, sempre frutto dello stesso progetto. Un anno fa Mater Olbia hospital e la sezione cittadina dell'Avis si sedevano al tavolo per proporre a ogni donatore di sangue la possibilità di sottoporsi a un elettrocardiogramma. Oggi, di nuovo allo stesso tavolo, rilanciano: chi dona potrà effettuare una visita ambulatoriale di qualsiasi tipo in maniera gratuita.
Come fare Procede la sinergia nel segno di "Coro e sambene" tra la struttura ospedaliera a l'associazione di volontariato. Da questo momento e almeno sino a fine anno nella sua «fase sperimentale», il progetto rilanciato funzionerà in maniera abbastanza pratica. La persona che si reca al centro trasfusionale di Olbia o all'autoemoteca durante le attività di Avis Olbia, una volta donato il sangue, richiede la visita e dà i propri dati personali, che vengono trasmessi al Mater. Sarà la struttura a inviare una mail di conferma con data e orario dell'esame. Senza impegnativa e senza alcun pagamento. Al momento della visita, andrà mostrato il libretto delle donazioni. La prima edizione del progetto, inaugurata lo scorso anno con l'incentivo di un elettrocardiogramma per ogni donatore che ne avrebbe fatto richiesta, ha coinvolto circa un centinaio di utenti. È chiaro che in questo caso ci si prepara ad accogliere tra i corridoi molte più persone.
Donare e prevenire La speranza dei diretti interessati è questa. «Vogliamo essere d'aiuto e di stimolo verso la raccolta di sangue nel territorio – annuncia Marcello Giannico, direttore generale del Mater Olbia hospital –, e in questo modo puntiamo molto anche sulla prevenzione. Perciò ci siamo offerti di ampliare la proposta a tutte le discipline che il Mater ha a disposizione e senza gravare sui costi della sanità regionale. Ci aspettiamo tante adesioni e portiamo avanti il progetto almeno fino a fine anno in via sperimentale, poi valuteremo la sua prosecuzione», così Giannico.
Sacche di sangue Il numero uno dell'Avis Olbia Gavino Murrighile, attorniato da una delegazione del direttivo, ringrazia e porta a casa il risultato ottenuto. Definisce «commovente, efficiente ed efficace» la risposta operativa fornita dall'ospedale. «Penso che questa crescita del progetto rimarchi un principio che vale più dell'accordo in sé, e cioè il principio del donatore al centro dell'iniziativa. Il donatore percepito come un valore della comunità, come una risorsa per gli ospedali e per chi necessità di sangue». Invertire il trend Stimolare nuovi donatori, accrescere il giro di persone che dal lettino del centro trasfusionale o dell'autoemoteca riempiono sacche di sangue. Anche per «invertire la tendenza del servizio pubblico di andare ad acquistare il sangue da altre regioni – rimarca Murrighile –. Non basta sperare che il problema ce lo risolvano gli altri». Dall'inizio dell'anno, la sezione cittadina dei volontari ha raccolto quasi 1500 sacche finite nelle sale operatorie e nelle trasfusioni destinate ai talassemici.