Porto Rotondo compie 60 anni: arte e cultura al servizio del turismo
La storia del borgo fondato nel 1964 dai conti Donà Dalle Rose. Nel 1985 il pranzo con Carlo e Lady D
Porto Rotondo. Sessant’anni portati con elegante e raffinata leggerezza. Sospeso tra storia e leggenda, Porto Rotondo è il borgo turistico per eccellenza. Insieme a Porto Cervo, in Costa Smeralda, incarna il mito della vacanza d’altri tempi e anche d’altri soldi, che però anche negli anni di crisi conserva quel fascino un po’ snob figlio del benessere degli anni Sessanta e della voglia di trasgredire dei Settanta. Di tutto e di più, ma sempre con quel tocco di charme che fa del borgo un unicum fuori da qualunque moda come Saint Tropez, Biarritz, Portofino, Cortina. Poltu Ridundu celebra quest’anno il suo sessantesimo anniversario. Infatti, le sue origini risalgono al 1964, quando i conti veneziani Luigi e Nicolò Donà dalle Rose, in preda a un irresistibile mal di Sardegna e di Gallura, decisero di investire ingenti capitali e costruire le basi del villaggio e del porto con ispirazione per metà lagunare e il resto Sardegna profonda e misteriosa. A loro modo, inventarono uno stile che ha promosso nel jet set internazionale una “dolce vita” tutta sarda. Oggi dei due conti veneziani è rimasto Luigi, che a Porto Rotondo vive e partecipa alla vita del borgo. Da buon pioniere, lui rappresenta la storia e la memoria del villaggio, l’attualità invece è un Consorzio che da sempre gestisce servizi d’eccellenza che nessuna amministrazione comunale potrebbe mai permettersi.
Una “macchina da guerra” in tempo di pace che ogni estate mette in campo uomini e mezzi (un centinaio di persone a lavoro in piena stagione) per garantire le vacanze migliori a chi può permettersi il lusso di una villa a Punta Nuraghe o un appartamento con vista su piazzetta San Marco. Non uno sparuto gruppetto di turisti danarosi, ma un picco di 25 mila presenze nel mese di agosto, una città nella città. Al timone del Consorzio di Porto Rotondo è Leonardo Salvemini, affermato giurista milanese, al suo terzo mandato da presidente. La storia di Porto Rotondo è nota a tutti, ma vale la pena sottolineare ancora una volta l’idea, la visione, che ha ispirato sin dal principio l’opera dei Donà dalle Rose e che ancora oggi rappresenta il faro che guida la governance del borgo. Cioè la cultura, l’arte e la bellezza del paesaggio unita all’opera magistrale dell’uomo. Un sottile gioco di equilibro tra elementi apparentemente inconciliabili e invece integrati armoniosamente nella costruzione delle strade, delle piazze e degli edifici. Architetture bianche e dalle linee “morbide” che richiamano il profilo della costa, nonché l’utilizzo di materiali locali, come la pietra sarda, il granito giallo e il legno di ginepro oggi ultra protetto. Porto Rotondo nasce per celebrare l’arte e la bellezza, quindi come luogo d’incontro per intellettuali, pittori, scultori, scrittori, poeti e musicisti, architetti, registi e star del cinema e della tv. Solo per il grande schermo, in piazza e nei vicoli un cast da kolossal spalmato nel corso degli anni: Michelangelo Antonioni e Marco Ferreri, Francesco Rosi e Claudia Cardinale, Monica Vitti e Virna Lisi, Ugo Tognazzi, Johnny Dorelli e Gloria Guida. In tempi più recenti i fratelli Vanzina, Gigi Poietti, Christian De Sica e persino una inedita Daryl Hannah, bellissima star di Hollywood alla sua prima esperienza su un set italiano.
Consegnata alla storia del turismo internazionale la visita ufficiale di Lady Diana insieme all’allora marito Carlo, il principe di Galles ora diventato re d’Inghilterra. Un avvenimento da prima pagina in qualunque giornale del mondo. Era il 19 aprile 1985, la coppia reale arrivò in limousine dall’aeroporto di Olbia a Porto Rotondo per il pranzo ufficiale, coordinato da Rita Denza, prestigiosa chef dello storico Gallura di Olbia. Il ristorante prescelto fu allora nella Spaghetteria di piazza San Marco, un menu semplice: insalata di aragosta, spaghetti al sugo, spigole lesse al sale, un dessert e un cappuccino conclusivo espressamente richiesto dalla principessa. Nel tavolo reale l’allora presidente del Senato Francesco Cossiga sedeva tra Carlo e Diana, elegantissima nel suo abito primaverile azzurro con il colletto bianco e l’immancabile cappellino in tinta. Presenti a tavola anche il presidente della Regione, Mario Melis, il presidente del consiglio regionale, Emanuele Sanna e il sindaco di Olbia Renato Careddu. Al termine del pranzo tutti in piazzetta per l’immancabile spettacolo di canti e balli sardi. Nel pomeriggio, da Porto Rotondo i principi erano ritornati a Olbia, all’Isola Bianca, dove ad attenderli ormeggiato in banchina c’era il panfilo reale Britannia con a bordo i figli della coppia, William ed Henry, allora in tenerissima età.
Non solo ospiti illustri, pranzi di gala e salotti esclusivi, Porto Rotondo profuma di bellezza dietro ogni angolo. Non per caso il borgo vanta un gran numero di opere realizzate artisti importanti, come lo scultore Andrea Cascella o il maestro del legno Mario Ceroli, anche lui scultore e scenografo. Al primo si deve la famosa piazzetta San Marco di ispirazione veneziana, al secondo la chiesa di San Lorenzo e l’anfiteatro che porta il suo nome. E ancora l’artista bretone Emmanuel Chapalain, costruttore di pesci di metallo lucente e imbullonato come lo scafo di una nave. Pesci leggeri e splendenti come i sogni che volano via ogni estate. È lui l’autore del mosaico realizzato nel 2007 in via del Molo, la discesa dal centro del borgo verso il porto.
Tracce d’artista, ma la vera bellezza probabilmente è quella che non si vede per strada, ma si immagina dentro le ville da sogno affacciate dolcemente sul golfo di Cugnana o quelle con vista sulla spiaggia di Marinella, a cominciare dalla faraonica Villa Certosa della famiglia Berlusconi. Non sono ville qualunque, una su tutte, Villa Krizia a Punta Volpe, fatta costruire negli anni Ottanta dalla stilista Mariuccia Mandelli, animatrice dei salotti di Porto Rotondo con Marta Marzotto, Lina Wertmuller, Claudia Cardinale, Monica Vitti e lo stesso conte Luigi Donà dalle Rose, La residenza, ideata dall'architetto Gianni Gamondi (lo stesso di Villa Certosa) – 650 metri quadrati, 8 stanze da letto, 8 bagni, svariate sale, piscina di acqua salata, vasche Jacuzzi, 7.500 metri quadrati di giardino con la macchia mediterranea che digrada direttamente sul mare e un molo privato per l’ormeggio degli yacht di casa e degli ospiti – è stata messa in vendita nel 2022 per diverse decine di milioni da Italy Sotheby's international realty. Chi l’acquista – ammesso che sia ancora in vendita – porta a casa il sogno di una vita da Mille e una notte.