Olbia, cittadini esasperati: «In piazza Mercato musica troppo alta»
La denuncia di chi vive nella zona: «Impossibile riposare, la situazione è diventata insostenibile»
Olbia. Non solo degrado diffuso. Chi vive e lavora dalle parti di piazza Mercato deve fare anche i conti con la musica a tutto volume dei locali della zona, soprattutto nel fine settimana. La situazione si trascina da tempo e adesso è una residente a rivolgersi sia all’amministrazione comunale che alle forze dell’ordine. «Esprimo la mia profonda esasperazione e preoccupazione per la situazione di disturbo della quiete pubblica che sono costretta a subire ormai da cinque anni – dice la cittadina –. Nonostante numerose segnalazioni, nulla è cambiato. Gestisco un b&b, aperto con molti sacrifici utilizzando la liquidazione del mio posto di lavoro in una compagnia aerea fallita. Ho investito più di 6mila euro per installare infissi insonorizzanti nella mia abitazione, ma purtroppo non sono sufficienti a isolare il rumore prodotto dai locali. Questi esercizi commerciali, sebbene in possesso di una licenza da bar, trasformano regolarmente la piazza in una discoteca a cielo aperto durante i fine settimana, diffondendo musica ad alto volume attraverso diffusori acustici orientati verso i tavoli allestiti in piazza. Questa situazione mi costringe a sopportare un frastuono intollerabile fino alle due del mattino, impedendomi di riposare e di vivere serenamente nella mia abitazione».
Sabato sera, 20 luglio, le cose sono andate ancora peggio. «La situazione è degenerata quando due locali, organizzando serate in contemporanea, hanno cercato di sovrastarsi a vicenda alzando i volumi della musica in una competizione assurda – prosegue la donna –. Questo comportamento non solo danneggia la mia qualità della vita, ma crea anche gravi disagi alla mia attività di b&b, con gli ospiti che si lamentano continuamente per la mancanza di tranquillità. Vorrei sottolineare che il Comune incassa 2,50 euro di tassa di soggiorno al giorno per ogni ospite del mio b&b. Tuttavia, nonostante il contributo, la mia attività non viene adeguatamente tutelata. Mi chiedo chi conceda i permessi per tali attività e perché non siano mai stati effettuati controlli fonometrici».