La Nuova Sardegna

Olbia

L’allarme

A Olbia non si trovano case in affitto: è fuga verso Loiri e Telti

di Dario Budroni

	Una veduta panoramica di Olbia
Una veduta panoramica di Olbia

L’emergenza abitativa spinge sempre più persone verso i paesi. I due Comuni tra nuovi residenti, servizi e zone di espansione

25 agosto 2024
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Olbia. La ricerca di una casa è sempre più un terno al lotto. Tocca per forza guardarsi un po’ attorno. Al di là dei confini comunali, insomma, dove un tetto sotto cui mettere la testa, forse, si riesce ancora a trovare. Tra affitti brevi, case trasformate in b&b e prezzi sempre più alti anche per gli acquisti, a Olbia l’emergenza abitativa sta diventando anche sociale. Famiglie, giovani coppie e single si trovano così costretti a emigrare altrove, nei paesi più vicini. E lo sanno bene quei Comuni come Loiri Porto San Paolo e Telti, dove la lista dei nuovi residenti diventa ogni anno più lunga. Paesi che diventano dunque le valvole di sfogo di una città in espansione ma che, per via di un mercato che guarda sempre più ai turisti, non sa più dove mettere i locali. Per rendersene conto basta un esempio: il Comune di Loiri conta 3.800 abitanti, mentre sette anni fa 3.240 e, una trentina di anni fa, poco più di 2mila. Telti rimane invece costante con i suoi quasi 2.300 abitanti: i decessi sono molto più numerosi delle nascite, ma è grazie a chi arriva soprattutto da Olbia se si riesce a tenere alla larga lo spettro dello spopolamento.

Qui Loiri. Il sindaco Francesco Lai fa subito una distinzione. «Porto San Paolo è sul mare, è una meta turistica, quindi anche lì vale molto il discorso degli affitti brevi – dice Lai –. Situazione un po’ diversa, invece, a Loiri e nelle frazioni più interne. Qui si riescono a trovare case anche per tutto l’anno. Poi abbiamo un vantaggio: grazie al Puc approvato nel 2021 sono state individuate alcune aree dove, nel giro di poco tempo, vedranno la luce nuove residenze». Ogni anno il Comune di Loiri Porto San Paolo conta 70-80 nuovi residenti. Significa che l’amministrazione si deve anche rimboccare le maniche per migliorare i servizi e adeguarli ai nuovi numeri. «Nel nostro Comune arrivano soprattutto giovani famiglie – spiega Lai –. Abbiamo quindi più bambini e per questo stiamo realizzando una nuova scuola e un nuovo asilo. Il servizio estivo cinque anni fa contava 80 bambini, adesso sono 103». Sono dunque soprattutto i giovani a scegliere Loiri e le sue frazioni. «Arrivano da Olbia, ma non solo – continua il sindaco –. Mi riferisco anche a quelle persone non olbiesi che trovano lavoro in città ma, allo stesso tempo, non una casa. La vicinanza con Olbia gioca a nostro favore, stiamo parlando davvero di pochi chilometri. Se una persona lavora in aeroporto, per esempio, fa molto prima a raggiungere il Costa Smeralda da Loiri che da viale Aldo Moro a Olbia. Secondo le nostre previsioni arriveremo a quota 4mila residenti nel giro di un paio di anni. Le nascite e i decessi sono pari: l’aumento dei residenti è dunque dovuto ai nuovi arrivi».

Qui Telti. I 15 chilometri che separano Telti da Olbia danno la possibilità di scongiurare lo spopolamento. «In questo momento contiamo 2.268 abitanti – spiega il sindaco Vittorio Pinducciu –. Purtroppo i decessi sono molto più numerosi delle nascite, quindi ci salvano i nuovi residenti. Solo nel 2023 ne abbiamo contato 68. C’è molta richiesta da parte di operai, infermieri, medici, ma anche di persone che lavorano in aeroporto, nella costa o nelle strutture pubbliche. Arrivano da Olbia, ma anche da altre zone della Gallura e della Sardegna. Sono persone che, spesso, non trovano casa in città». Vista la tendenza, il sindaco Pinducciu si sta muovendo affinché vengano portate avanti alcune lottizzazioni all’ingresso del paese. Erano state avviate alcuni anni fa, per poi fermarsi. L’obiettivo è incentivare la costruzione di nuove case. «Ma c’è anche tanta richiesta di terreni agricoli – dice Pinducciu –. In molti sognano la casa in campagna, in mezzo alla natura. Stiamo parlando di persone, pronte a un grosso investimento, che arrivano anche dal nord Italia».

Il blocco di Olbia. Del caso Olbia se ne parla da un pezzo. L’emergenza abitativa è da bollino rosso e sono centinaia – se non migliaia – le persone che non riescono a trovare una casa in affitto per tutto l’anno, magari a un prezzo ragionevole. I privati optano sempre più per i b&b e per gli affitti brevi: ai locali il periodo da settembre a maggio, l’estate va invece ai turisti. Due i motivi principali: affittare la casa ai turisti conviene dal punto di vista economico e, allo stesso tempo, si evita anche il rischio di dover ricorrere a un legale per mandare via gli affittuari in caso di mancato pagamento o di danni all’abitazione.

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