Tempio, il doloroso addio a Eleonora Baltolu: «Conoscerla è stato un dono»
Centinaia di persone ai funerali della giovane insegnante del liceo Dettori
Tempio Tra le centinaia di persone che hanno seguito il funerale di Eleonora Baltolu, oggi 14 gennaio, nella cattedrale di Tempio, c’era anche la vicepresidente nazionale dell’Unicef, Carmela Pace. È stata lei a ricordare ai presenti, al termine della messa funebre, la grande considerazione di cui godeva nel direttivo dell’Unicef la giovane insegnante di Tempio, la cui scomparsa ha provocato grande commozione in tutta la comunità. «Eleonora – ha detto – si è sempre dedicata all’infanzia e ha ricoperto cariche importanti».
È stata, in effetti, membro del consiglio direttivo nazionale dell’Unicef, organigramma ristretto di cui fanno parte anche personalità molto note della società civile come Walter Veltroni e Giovanni Malagò. Ma la notorietà, l’esposizione pubblica, erano aspetti della vita che non le appartenevano. Il grande compianto che ha suscitato la sua prematura scomparsa, dovuta a una malattia incurabile che in soli due mesi l’ha portata via all'età di 40 anni, si spiega anche per questo tratto così schietto e discreto della sua personalità.
«Averla conosciuta – ha dichiarato don Cesare Nicolai, il religioso della cattedrale che ha celebrato le esequie – è stato un dono per tutti. Eleonora ha coltivato il grande dono dell’ascolto, perché era una che sapeva ascoltare, e da brava insegnate qual era, sapeva anche farsi ascoltare». Di queste sue doti le sono grati anche gli studenti che l’hanno avuta come insegnante di Scienze umane e di sostegno al liceo “Dettori”, la scuola in cui si era formata e in cui si sentiva a casa, perché quello che faceva era davvero per lei, che aveva scelto di laurearsi in Scienze dell’educazione, il mestiere più bello del mondo. Così bello che le veniva spontaneo raccoglierne i frutti, gratificata dalla stima di colleghi e studenti.
Come quelli della quinta Scienze umane che le hanno voluto rivolgere un ultimo, commosso saluto: «Hai sempre avuto per noi buone parole e hai sempre fatto tuoi i nostri problemi, trovando ogni volta il modo di avere una parola per ognuno di noi». A stringersi intorno ai familiari della giovane insegnante non è però solo il mondo della scuola, con tutte le sue componenti, e nemmeno quello dell’associazionismo, a cui ha dato tanto. A voler dare forza ai genitori, al fratello Sergio e al fidanzato Stefano è tutta una città. E non solo, perché la scomparsa di Eleonora Baltolu ha avuto un’eco diffusa in tutta la Sardegna. È rimbalzata nel web e nei social. Tanti hanno voluto lasciare un ricordo o un semplice pensiero, riflettendo anche sulle parole del post della sua scuola, il “Dettori-De André” di Tempio, che ha voluto per primo ricordarne le grandi qualità umane e intellettuali. Anche l’amministrazione comunale ha voluto renderle omaggio sulle sue pagine istituzionali, e così la biblioteca comunale di Bulzi, dove Eleonora ebbe modo di mettere in luce i suoi talenti. Cosa che ha generosamente fatto anche a beneficio dell’Aipd (Associazione persone down), collaborando con il gruppo scuola.