La Nuova Sardegna

Olbia

L’emergenza in città

Olbia, il piazzale-discarica verso la chiusura: diventerà un parco

di Dario Budroni
Olbia, il piazzale-discarica verso la chiusura: diventerà un parco

Il parcheggio di Olbia Mare nel mirino del Comune. Il sindaco Nizzi: «Toglieremo l’asfalto e realizzeremo un polmone verde»

3 MINUTI DI LETTURA





Olbia. Servirebbero le ruspe per portare via le montagne di plastica e carta maciullata che invadono da mesi piazzale Girardengo. In ogni caso, quella che è una delle più grandi discariche abusive della città ha ormai i giorni contati. Il sindaco Settimo Nizzi conferma la chiusura del parcheggio comunale accanto al centro commerciale Olbia Mare e, tra le altre cose, annuncia anche che l’area sarà presto trasformata in una sorta di parco con prati verdi e camminamenti. «Ho già dato ordine al dirigente di chiudere il piazzale – assicura Nizzi –. Ma non solo. Rimuoveremo l’asfalto e realizzeremo quindi un nuovo polmone verde dedicato ai cittadini». Il sindaco aveva annunciato la chiusura di piazzale Girardengo – tra i quartieri di Poltu Cuadu e Olbia Mare – nei primi giorni di agosto. Nel frattempo, però, non è successo nulla. Nessuna retromarcia, comunque: giusto il tempo di avviare l’iter negli uffici comunali e incaricare infine il dirigente di mettere la parola fine a una situazione che diventa giorno dopo giorno sempre più preoccupante.

La discarica. Piazzale Girardengo, utilizzato anche dai dipendenti e dai clienti del vicino centro commerciale, si è guadagnato la cattiva fama di uno dei luoghi più sporchi della città. Qui la gente, sia turisti che olbiesi, scarica praticamente di tutto: sacchi, bottiglie, scatoloni, mobili, elettrodomestici, ombrelloni rotti. A peggiorare la situazione è anche la presenza dei camperisti, alcuni dei quali abbandonano i loro rifiuti direttamente nel piazzale. Proprio qui, fino a giugno, si trovava uno dei cinque ecobox comunali che l’amministrazione aveva poi fatto sparire, visto che l’esercito di incivili che si aggira per la città li aveva trasformati in discariche a cielo aperto e quindi in un paradiso per soli cinghiali. Adesso, invece, il pugno di ferro del Comune: la chiusura dell’area con l’obiettivo di cancellare il degrado e, allo stesso tempo, dotare il quartiere di una nuova area verde. Una svolta che arriva dopo lunghi mesi di segnalazioni. Come quelle che si leggono sul gruppo Facebook “Emergenza cinghiali e rifiuti”, dove la bacheca si riempie ogni giorno di foto e video molti dei quali girati proprio tra i parcheggi e la vegetazione di piazzale Girardengo.

L’emergenza. Il piazzale di Olbia Mare è comunque solo la punta di un iceberg che si fa sempre più voluminoso. Quest’anno come non mai la città si ritrova infatti sommersa dai rifiuti. Accade ovunque: in ogni angolo di Poltu Cuadu, ma anche a Tannaule, in viale Aldo Moro, nelle strade di campagna, nel centro città, a Pittulongu, a Murta Maria. Il sistema di raccolta è in grande affanno e a rendere la situazione sempre più critica, evidentemente, è anche il fenomeno degli affitti in nero e dei cittadini che, per un motivo o per l’altro, decidono di non pagare la tassa sui rifiuti. Il Comune ha così reso le multe molto più salate e ha anche installato 240 telecamere per incastrare gli incivili. Allo stesso tempo ha avviato un test solo nella zona di Olbia Mare, dove è stato sospeso il porta a porta e, al suo posto, è stato realizzato un centro di raccolta mobile con una sorveglianza attiva 24 ore su 24. Il test durerà fino al 30 settembre e non è da escludere che la stessa soluzione possa essere adottata anche in altri quartieri della città.

Primo piano
Meteo

Nubifragi e vento a 100 chilometri orari: nell’isola arriva la tempesta africana

Le nostre iniziative