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Il confronto a Olbia: «L’overtourism non esiste, ma servono trasporti e servizi»

di Giandomenico Mele
Il confronto a Olbia: «L’overtourism non esiste, ma servono trasporti e servizi»

Sindaci e operatori analizzano il fenomeno: «Presenze da spalmare». Settimo Nizzi: «Ai Comuni mancano strumenti efficaci»

11 settembre 2024
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Olbia. L’overtourism? Non esiste. Almeno nella parola che domina la cronaca. Esiste però il fenomeno dell’alto numero di villeggianti concentrati nei due mesi centrali della stagione con la sequenza di criticità che l’impatto antropico porta nei Comuni ad alta vocazione turistica. È quanto emerso dallo speciale de “L’estate in Sardegna” in onda su Radio Nuoro Centrale e condotto da Pietro Rudellat e Leonardo Moro.

Numerosi gli ospiti della puntata, trasmessa dalla sede del Polo UniOlbia, sul tema “Overtourism, problema oppure no?”. Sono intervenuti il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, il primo cittadino di Loiri Porto San Paolo, Francesco Lai, la sindaca di San Teodoro, Rita Deretta, Edoardo Oggianu, presidente della Confcommercio Gallura, Giovanni Sanna, imprenditore turistico di Studio Vacanze Group, Franco Fois, imprenditore, socio Conad e presidente Insieme srl, e Marco Bittau, caposervizio della redazione di Olbia della Nuova Sardegna.

Il primo a smontare il concetto di overtourism, con pragmatismo ed evidenza statistica, è stato proprio Giovanni Sanna. «L’overtourism non esiste, in base al tasso di riempimento degli alberghi se ci sono i posti letto vanno riempiti. Noi registriamo a giugno l’80% di occupazione, a luglio l’85%, ad agosto tra il 95 e il 100%, mentre a maggio scendiamo al 30-35% – dice Sanna –. Il problema è come riempire gli alberghi nei mesi di spalla. Bisogna stabilire un processo di crescita nei servizi e i trasporti».

Marco Bittau da parte sua si è assunto l’onere giornalistico di aver coniato un termine certamente efficace per dipingere un fenomeno in sé innegabile: «L’overtourism lo abbiamo inventato noi con una sintesi giornalistica, qui il problema non è il numero di turisti, ma la loro concentrazione in tre poli regionali: Gallura, nord ovest e Cagliari. Il turismo andrebbe spalmato in un’area molto più vasta. Parliamo di turismo sostenibile: quindi un turismo capace di convivere serenamente con i residenti».

Concetto sposato da Settimo Nizzi: «Non esiste l’overtourism, non è un problema in sé il numero di turisti, ma ci sono falle nell’organizzazione dei servizi pubblici che mettiamo a disposizione dei turisti. Servono infrastrutture, trasporti, servizi sanitari, strumenti efficaci. Penso alla lotta all’abbandono dei rifiuti, che rappresenta una battaglia civile». Poi un passaggio sui grandi eventi e un riferimento al Red Valley. «Noi li facciamo da 20 anni – dice Nizzi – e spendiamo milioni in eventi sportivi che sono tutti nei mesi di spalla. I privati che investono, invece, sanno che la richiesta è ad agosto, perché in Gallura in quel periodo siamo un milione e mezzo di persone. Hanno la garanzia di avere almeno 150mila persone disposte a pagare». 

«Si deve chiedere aiuto alla Regione per supportare i Comuni davanti all’impatto del turismo di massa sui temi dei rifiuti e dei servizi sanitari» conferma Francesco Lai, sindaco di Loiri. Edoardo Oggianu, presidente Confcommercio, ha sottolineato come «l’appeal va creato dalla destinazione, i commercianti devono tenere aperte le attività e gli alberghi non devono chiudere, ma anche le compagnie aeree sono aziende private e il territorio deve fare la sua parte». Infine, Franco Fois ha parlato del problema legato alla disponibilità del personale: «Per garantire il servizio è necessario che ci sia il personale e va data la possibilità ai lavoratori che arrivano da fuori di avere alloggi a prezzi accessibili».

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