Olbia, la scuola di italiano per stranieri cerca insegnanti
L’appello del fondatore del Labint Tonino Cau: «Confidiamo nella generosità degli olbiesi»
Olbia A ottobre ripartono i corsi gratuiti di italiano per stranieri del Labint, il laboratorio interculturale da anni impegnato nell’opera di integrazione degli immigrati. Il fondatore e responsabile, Tonino Cau, ha lanciato un appello per andare alla ricerca di persone motivate a insegnargli la lingua: «Noi abbiamo bisogno di uomini e donne appassionati, che credano nella bontà dell’integrazione degli stranieri e che per due volte a settimana si impegnino in questa missione di volontariato». Le lezioni si terranno tutti i martedì e i giovedì dal mese di ottobre a quello di maggio, dalle 18 alle 20 nelle aule del liceo scientifico Mossa.
I nuovi futuri insegnanti avranno accesso a un corso di formazione e diventeranno automaticamente membri dell’associazione Labint. Tonino Cau ha sottolineato l’importanza di un progetto di questo tipo all’interno del contesto cittadino. «Olbia è ormai diventata una città con una forte presenza straniera perché offre diverse opportunità di lavoro – dice Cau –. E proprio il lavoro potrebbe essere il primo gradino per inserirsi nel tessuto sociale, se si riesce a comunicare. Il primo passo da compiere per l’integrazione, perciò, parte dall’apprendimento della lingua».
Il suo appello, memore dello scorso anno, si fa ancora più accorato: «Abbiamo dovuto affrontare situazioni straordinarie, dovute al particolare contesto internazionale. Alla presenza di stranieri stabilmente residenti in città, per esempio, si sono aggiunti moltissimi profughi e richiedenti asilo. I continui arrivi hanno reso necessario organizzare nuove classi e il numero di insegnanti di cui disponevamo è diventato insufficiente». Oltre al problema dell’aumento della quantità di persone da istruire, poi, esiste anche quello relativo al loro profilo di competenza linguistico comunicativa. Come si legge nella relazione finale dello scorso anno scolastico, la composizione della popolazione straniera da questo punto di vista è molto eterogenea e ogni realtà richiede un approccio diverso. Oltre a essere presenti persone ormai vicine all’autonomia linguistica, come i cittadini di nazionalità romena, sono presenti e in aumento anche gli “analfabeti funzionali” o a bassa scolarità provenienti dai paesi arabi e da quelli sub sahariani. Altro caso ancora, quello degli argentini di origine italiana ad alta scolarizzazione e quello dei cittadini europei, soprattutto austriaci e tedeschi, che frequentano la scuola del Labint per la sua ricchezza e vivacità culturale.
Una scuola insolita anche dal punto di vista delle “classi”, che non sono le unità stabili comunemente intese della scuola tradizionale, ma gruppi che si rifanno alle regole della mobilità della vita dei migranti. Tuttavia, malgrado la sua fluidità, la scuola, giunta ormai al 29esimo anno di attività, nel 2023-2024 ha contato 200 iscritti e ha assegnato 150 attestati di frequenza a cittadini di 33 etnie diverse. La scuola si rivolge soprattutto alla popolazione straniera adulta, ma ha accolto anche adolescenti, che, pur frequentando le superiori, volevano perfezionare il proprio italiano. E, proprio per far fronte a questa molteplicità di esigenze, l’associazione ha deciso di organizzare un corso di formazione per insegnanti sulle strategie e gli strumenti metodologici e didattici relativi all’insegnamento della lingua italiana.
Come ogni anno, Tonino Cau e il Labint confidano «nella generosità che ha sempre caratterizzato la cittadinanza olbiese». Si può contattare il laboratorio interculturale al numero 338.8277767.