Olbia, sentieri e recupero dei fortini: parte la riscoperta di Sa Testa
Il progetto del Comune per valorizzare il promontorio tra Pittulongu e la zona industriale
Olbia. Lungo i silenziosi sentieri del promontorio la modernità non è ancora arrivata. Le ultime tracce dell’uomo hanno ormai tutte una certa età. Resistono al passare del tempo solo fortini, postazioni per le mitragliatrici e casermette militari. È nel paradiso naturale di Sa Testa, tra la spiaggia di Pittulongu e la zona industriale, che il Comune vuole mettere in campo un importante progetto di valorizzazione. L’idea è quella di realizzare una rete di percorsi naturalistici con vista faro, ma anche quella di recuperare le strutture militari ancora in piedi. Un tour negli anni Quaranta, insomma, che si svilupperà tra rocce, macchia mediterranea e anche spiagge semisconosciute, visto che al momento non sono né valorizzate né facilmente raggiungibili. È con una delibera di giunta appena approvata che l’amministrazione dà il via alla progettazione. Un piano che viaggerà un po’ sullo stesso binario dell’intervento che il Comune ha in programma nella spiaggia di Pittulongu, dove sarà eliminata la strada, per ricreare le dune, e sarà realizzata una passerella ciclopedonale di legno.
Il progetto. La zona di Sa Testa è già frequentata da escursionisti e appassionati di storia. Ma ancora non esiste una vera rete sentieristica. Presto la realizzerà il Comune, che punta a creare percorsi naturalistici anche di tipo ciclopedonale, senza ricorrere a strutture impattanti. Allo stesso tempo l’amministrazione investirà alcune risorse per recuperare «i manufatti di archeologia bellica della seconda guerra mondiale», come si legge nella delibera di giunta proposta dal sindaco Settimo Nizzi. Una rete che, con tutta probabilità, sarà collegata alla passerella ciclopedonale che nascerà alle spalle della spiaggia di Pittulongu. Ma non solo. In futuro l’area di Sa Testa potrà essere raggiunta in bicicletta (o a piedi) direttamente dalla città, considerato che il Comune intende realizzare anche una pista ciclabile fino alla frazione di Pittulongu. Pista che sarà collegata a quella che il Cipnes sta costruendo in zona industriale e che termina proprio all’inizio di Sa Testa.
Ambiente e storia. Valorizzare il promontorio significa far uscire dal dimenticatoio a una delle aree più belle e incontaminate del golfo. Lo sa bene Simplicio Usai, appassionato di storia locale e studioso di toponimi storici, che proprio a Sa Testa ha svolto alcune ricerche. «Il promontorio è ricco di testimonianze – dice Usai –. Dobbiamo immaginare che durante l’ultima guerra l’intera area era presidiata dalle forze italotedesche per la difesa della città. Troviamo i tobruk , che erano le postazioni per le mitragliatrici, e anche diversi fortini. E poi alcune casermette con alloggi militari, per il cambio della guardia». Tra i segni lasciati dalla guerra anche alcuni fossi causati dallo scoppio delle bombe sganciate dagli alleati nella primavera del 1943. Una battaglia, quella contro il cielo, che era stata rievocata nel 2017 da un 93enne di Sassari, Giovanni Griva, che durante la guerra riuscì ad abbattere un aereo americano con la sua mitragliatrice. Griva tornò a Sa Testa 74 anni dopo. «Prima ho sparato un proiettile tracciante, poi è partita la raffica – raccontò –. Alla fine ho visto del fumo grigiastro e l’aereo allontanarsi verso Arzachena. Il pilota si salvò».