I sindaci celebrano il ritorno della Provincia Gallura: «Di nuovo uniti e autonomi»
A Olbia l’incontro con l’amministratore Rino Piccinnu. Novità per la strada di Monte Pino: accelerati i tempi dei lavori
Olbia. La vecchia aula consiliare di via Nanni torna a riempirsi di sindaci. La Provincia gallurese rinasce – a dodici anni dal referendum che la spazzò via – e la parola d'ordine è unità. Si parla di «giornata storica», di grande svolta dopo un lungo periodo fatto di scarsa rappresentanza. Rino Piccinnu, da settembre amministratore straordinario di quella che si chiama ufficialmente Provincia Gallura Nord Est Sardegna, nella mattinata di oggi, mercoledì 6 novembre, ha dunque chiamato a raccolta i primi cittadini dei 26 Comuni, in rappresentanza di 161mila abitanti. Accanto a lui Gian Piero Scanu, commissario liquidatore della Provincia di Sassari, e i sindaci dei due capoluoghi: Settimo Nizzi per Olbia e Gianni Addis per Tempio.
Rino Piccinnu ha illustrato un po’ lo stato dell'arte. Non ha nascosto le difficoltà iniziali del nuovo ente (solo 50 dipendenti e ne servirebbero il doppio e solo 11 milioni di euro a disposizione) e ha parlato soprattutto di viabilità. Sono 770 i chilometri di strade di cui dovrà occuparsi la Provincia Gallura. Naturalmente la priorità resta la riapertura della Olbia-Tempio ai piedi di Monte Pino. In questo caso Piccinnu ha parlato di «importante novità» e ha spiegato che, per accelerare i tempi, è stato deciso, insieme alla Regione, di far svolgere all'Anas anche la parte di interventi di competenza provinciale. In questo modo il procedimento sarà unico, con l'obiettivo finale di riaprire la strada nel giro di pochi mesi. I lavori dovrebbero ripartire tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre. Buone notizie anche per il completamento della Padru-Buddusò, dove il cantiere dovrebbe vedere la luce a breve.
L'amministratore Piccinnu, che ha ringraziato l'ex subcommissario della Zona omogenea Olbia-Tempio Pietro Carzedda, ha poi proposto la modifica dello stemma della nuova Provincia. La base è quello della ex Olbia-Tempio: resta il galletto tempiese, ma al posto della torre del Castello di Pedres ci sono la nave e l'isola di Tavolara presenti nello stemma olbiese. Secondo Piccinnu, infatti, il Castello di Pedres non rappresenterebbe al meglio la città di Olbia.
Poi è stato il turno dei sindaci. Ad aprire la lunga lista degli interventi sono stati Settimo Nizzi e Gianni Addis. Dopo tutti gli altri. I primi cittadini hanno rivendicato l'importanza della rinascita dell'ente intermedio, cancellato nel 2012 da un referendum considerato dettato più dalla pancia che dalla testa. Diversi i temi affrontati: la forza economica della Gallura a livello regionale e l’importanza di una maggiore autonomia, ma anche e soprattutto i numerosi limiti, dalla viabilità alla sanità. I sindaci si sono concentrati in particolare sul problema delle strade, ritenute praticamente ovunque inadeguate.
A chiudere gli interventi è stato Gian Piero Scanu, che si è appellato all'unità di tutto il territorio e alla collaborazione di ogni singolo Comune. Scanu ha inoltre sottolineato l'importanza di dotare presto la Provincia di una rappresentanza politica, senza far slittare le elezioni già in programma in primavera. Sarà il momento in cui i sindaci e i consiglieri comunali saranno chiamati a votare il presidente della nuova Provincia Gallura. (d.b)