Mega discarica nell’isola del Parco: ancora non è stata rimossa
Un anno e mezzo fa era stato garantito un intervento di bonifica: ma i rifiuti sono ancora tutti lì
La Maddalena Inerti, pezzi di cemento e di ferro, distese di bottiglie di vetro, rottami. La grande discarica abusiva scoperta lo scorso anno da un gruppo di escursionisti sulla sommità dell’isola di Santo Stefano, vicino a punta Zucchero, è ancora lì. Eppure, anche nel febbraio del 2023, era stato annunciato che l’avrebbero rimossa e che neanche un pezzetto di vetro sarebbe rimasto. «Siamo in attesa dei preventivi per il trasporto dei materiali a terra e via mare – avevano dichiarato dal Parco nazionale dell’arcipelago dopo un incontro con Comune e Marina Militare –. Nel bilancio non sono attualmente disponibili risorse specifiche, contiamo di recuperarle a breve quando verrà approvato il rendiconto consuntivo».
Venne già detto allora e la situazione non è cambiata: difficile risalire alle responsabilità e stabilire chi ha accumulato i rifiuti, che sembrano i materiali di risulta di lavori fatti almeno una decina di anni fa. Chi ha creato la discarica lo ha fatto per risparmiare sui costi di trasporto e smaltimento, senza curarsi del danno ambientale e paesaggistico. La grande discarica è stata scoperta da alcuni escursionisti che facevano trekking sui sentieri dell’isola. Santo Stefano ha a lungo ospitato la base appoggio per i sommergibili nucleari della marina militare americana e tuttora ospita le profonde gallerie di cala del Moro, deposito di armamenti Nato gestito dalla Marina militare italiana che fa ritenere che si tratti di materiali provenienti da cantieri di ampliamento delle strutture militari e civili presenti nell’isola. L’ipotesi è che le imprese incaricate dei lavori, senza curarsi del danno ambientale, abbiano trovato un modo spiccio per smaltire i materiali di risulta. Materiali che però continuano a rimanere lì accatastati deturpando l’ambiente. E sono in molti a chiedersi se quella grande discarica potrà essere rimossa una volta per tutte.