Olbia, ultimo Capodanno al molo Brin: il Comune a caccia di nuove aree
Occhi puntati sullo spazio che nel 2019 ospitò il concerto di Jovanotti
Olbia. L’ultimo bagno di folla arriva ventuno anni dopo il primo. Stelle della musica, fuochi d’artificio, migliaia di persone ammassate davanti al palco: quello che andrà in scena tra un paio di settimane sarà l’ultimo concerto al molo Brin. Per la città si chiude un’epoca. Si dice addio a una tradizione che ha contribuito a fare di Olbia una delle piazze più importanti del Capodanno in Sardegna e, alcune volte, anche in Italia. Scelta obbligata: a gennaio prenderanno il via i lavori per la nuova marina dei maxi yacht e per i concerti non ci sarà più posto. Difficile far coincidere la riqualificazione dell’area portuale con l’organizzazione di grandi eventi. Dal prossimo anno, insomma, il concertone del Capodanno olbiese dovrà essere pianificato da altre parti. Il Comune ci sta già pensando e una delle aree finite nel mirino dell’amministrazione è il Molo 1 Bis dell’Isola Bianca. In altre parole, la grande distesa di asfalto che, nel 2019, ospitò il concerto di Jovanotti. «Una idea potrebbe essere sicuramente quella – commenta Marco Balata, assessore comunale al Turismo e ai Grandi eventi –. L’area, però, non è la nostra e naturalmente bisognerà lavorare in totale accordo con l’Autorità di sistema portuale».
L’ultimo Capodanno. La città inaugurò la tradizione del Capodanno in piazza nell’ormai lontano 2002. A salire sul palco fu Elisa, ma ancora in una diversissima piazza Crispi. Nel 2003 toccò invece alla Pfm, mentre nel 2004 a Skin, Max Gazzè e Paola Turci. Fu proprio quest’ultimo, ventuno anni fa, il primo Capodanno al molo Brin, dove negli anni arrivarono, tra gli altri, Negramaro, Laura Pausini, Nek, Francesco Renga, Negrita, Subsonica, J-Ax, Maneskin, Emma, Zucchero e Salmo. La sera del 31 dicembre saranno i Pinguini Tattici Nucleari, e poi i Boomdabash, a chiudere la tradizione del molo Brin. Uno spazio, ampio e centralissimo, che negli anni non ha ospitato soltanto i concerti di Capodanno ma anche diversi show estivi e i paddock dei mondiali di rally e aquabike.
Il molo Jovanotti. Chiuso il capitolo molo Brin, il Comune non dovrà tardare molto a trovare una alternativa. Si pensa dunque al molo lungo il viale Isola Bianca dove, nel luglio di cinque anni fa, andò in scena il Jova Beach Party, con tanto di creazione dal nulla di una spiaggia artificiale e decine di migliaia di persone arrivate da tutta l’isola e non solo. «Il nostro obiettivo è quello di tenere il concerto di Capodanno a ridosso della città – spiega l’assessore Balata –. Il molo che ospitò Jovanotti è sicuramente l’ideale, perché è vicino al centro e facilmente raggiungibile a piedi. Sarebbe bello, ovviamente nel rispetto delle dinamiche portuali». La stessa area, la prossima primavera, dovrebbe ospitare il paddock del mondiale di rally.
I grandi eventi. Ma a Olbia non c’è soltanto il Capodanno. L’altro maxi evento – con numeri e un impatto sulla città sicuramente maggiori – è il Red Valley. L’edizione del 2025 è stata confermata e andrà in scena ancora una volta all’Olbia Arena, cioè l’area ex Novamarine in zona industriale (di proprietà del Cipnes) in questo periodo trasformata in una pista da motocross. In futuro, però, anche il Red Valley potrebbe trovare una nuova sistemazione. In questo caso, la vicinanza alla città – tra l’altro a cavallo di Ferragosto – comporta qualche problema di troppo dal punto di vista del traffico e della concentrazione delle presenze. L’idea del Comune, già da qualche tempo, è quella di trovare una infrastruttura stabile da dedicare ai grandi eventi, con tanto di parcheggi e servizi. C’è chi suggerisce l’ex aeroporto di Venafiorita. Le luci del palco, però, potrebbero interferire con le attività del vicino aeroporto Costa Smeralda.