Golfo Aranci, spari per discriminazione razziale: sotto accusa quattro ragazzi olbiesi
Nel 2023 ferirono con una carabina ad aria compressa un cittadino del Gambia
Golfo Aranci Era stato colpito da un pallino di piombo alla spalla sinistra mentre in sella alla sua bicicletta percorreva via Colombo. A sparare con una carabina ad aria compressa contro Yusupha Sawane, del Gambia, allora 36enne, un gruppo di ragazzi olbiesi. Era accaduto il 25 ottobre 2023. Per il sostituto procuratore Alessandro Bosco – che ora ha chiuso l’inchiesta e indagato formalmente i quattro presunti responsabili – un gesto voluto e mosso da un intento razzista. La Procura di Tempio accusa i quattro amici, di 22 anni, in concorso tra loro, di lesioni personali volontarie aggravate dall’utilizzo di un’arma e da discriminazione razziale. Da queste contestazioni si dovranno difendere Lorenzo Serra, Marco Bussu, Gioele Azara, e Samuele Santona, assistiti dagli avvocati Giancarlo Frongia (Bussu) e Rosa Cocco (gli altri tre). Marco Bussu è ritenuto l’esecutore materiale, ovvero colui che ha imbracciato la carabina ad aria compressa e ha sparato.
I quattro sono accusati anche di uccisione di animali: prima di colpire e ferire Yusupha Sawane, si sarebbero divertiti anche a sparare agli uccelli «provocandone per crudeltà e comunque senza necessità, la morte». I carabinieri di Golfo Aranci e quelli di Olbia, che si erano occupati delle indagini, avevano ritrovato nelle vicinanze due volatili uccisi dai pallini esplosi dal fucile ad aria compressa. Yusupha Sawane, che lavorava come lavapiatti in una trattoria di Golfo Aranci, era stato centrato dal pallino di piombo mentre percorreva in bicicletta via Colombo: era stato preso di mira dal gruppo che si trovava in una villa che si affaccia nella stessa via, probabilmente i quattro ragazzi erano nel giardino dell’abitazione. Era stato lo stesso ferito, dopo essere stato soccorso e curato all’ospedale Giovanni Paolo II, a formalizzare la denuncia contro i ragazzi, nella caserma dei carabinieri di Golfo Aranci.
L’episodio era accaduto nel pomeriggio, poco prima delle 16. I quattro amici si erano ritrovati nella casa di uno di loro. Avevano in mano una carabina ad aria compressa. L’avevano puntata contro gli uccelli, ne avevano centrano alcuni. Che erano caduti a terra morti. Ma a un certo punto, in via Colombo, si era sentito un uomo urlare. Si era toccato una spalla, era ferito. Era stato colpito da un pallino. Erano arrivati i soccorsi e il cittadino gambiano era stato caricato in ambulanza e trasportato in ospedale, in codice rosso. La ferita fortunatamente non era grave: la sera stessa, dopo le medicazioni, l’uomo era stato dimesso. I carabinieri di Golfo Aranci e quelli di Olbia avevano accertato che il colpo era stato esploso da un’abitazione in direzione della strada. I militari avevano individuato i quattro ragazzi e tra loro quello che avrebbe materialmente sparato.
Erano stati tutti portati in caserma e sentiti. Ognuno aveva raccontato la sua versione dei fatti. I carabinieri avevano sequestrato il fucile, una carabina ad aria compressa, insieme a tutti i pallini rinvenuti, e dato il via agli accertamenti. Per la Procura di Tempio, la vittima sarebbe stata colpita solo ed esclusivamente per il colore della sua pelle. Ora la chiusura dell’inchiesta e la notifica agli indagati della conclusione delle indagini preliminari con la conferma delle accuse mosse fin dall’inizio ai quattro ragazzi, allora ventenni. (t.s.)