La volontaria con le scarpe da running: «Corro per la ricerca e vinco col cuore»
L’olbiese Cinzia Noli, 42 anni, partecipa a maratone e mezze maratone soltanto per solidarietà
Olbia Lei non corre per una medaglia. E non fa neanche parte di una società sportive. Cinzia Noli, 42 anni, olbiese, che ha trascorso metà della sua vita a Londra, corre soltanto per la ricerca e per aiutare chi soffre. Partecipa a maratone e mezze maratone con una Runcard (tessera virtuale della Fidal) solo per aiutare chi soffre. E infatti dice con convinzione che «la vittoria più grande è sempre quella del cuore». Un cuore generoso, il suo, proprio come quello di sua madre Pina Carta, volontaria della Croce Bianca di Olbia, scomparsa nel dicembre del 2021 per un tumore.
«È stata mia madre a farmi capire quanto fosse importante dedicarsi agli altri. Il giorno del suo funerale sono rimasta toccata profondamente dalla presenza di tantissimi volontari appartenenti a varie associazioni. Erano tutti lì, in centinaia, per lei, per darle l’ultimo saluto. Tutti in divisa, con gli occhi gonfi per le tante lacrime versate, per ringraziarla di ciò che aveva fatto, per anni, a favore delle persone bisognose. E quel momento così doloroso, è stato quello che mi ha fatto decidere: dovevo cominciare a correre per mia madre e per portare avanti la sua missione».
Ma il legame di Cinzia con la corsa ha un altro perché. «Quando mamma veniva a trovarmi a Londra, non perdeva mai la maratona. Lei era sportiva e assisteva a quella competizione con trasporto ed entusiasmo. Poi si ammalò ed ero io a tornare spesso a Olbia. Fu in quel periodo chele dissi: “Mamma, comincerò a correre”. Le si illuminarono gli occhi e si offrì di comprarmi un intero kit, tutto ciò che mi sarebbe servito insomma per cominciare questa nuova avventura. Quando lei morì, io tornai a Londra e per tre mesi non feci nulla, mi spensi. Lavoravo e basta. Poi dissi a me stessa che non potevo piangere ogni giorno e che era arrivato il momento di scuotermi e di concretizzare ciò che avevo pensato di fare. Ma non per me. Per le persone sofferenti. Lessi che a Londra si svolgeva una delle più grandi manifestazioni di corsa dove si incontrano tutte le charity, le associazioni che fanno volontariato: la London Landmarks Half Marathon. Scelsi così di legarmi alla Cancer Researce, che raccoglie i fondi per la ricerca sul cancro. La gara era in programma nel 2023, quindi dovevo arrivarci preparata. Così cominciai a correre, prima per brevi tratti, poi per chilometri e chilometri. E con altre charity partecipai a diverse competizioni. Correvo e raccoglievo fondi attraverso i social. Nel 2022 ho partecipato a “Run For Life, Poi a “Cure Eb”, una dieci chilometri dedicata ai bambini con malattie rare della pelle: quella gara l’ho vinta ma le lacrime e la gioia non erano legate al fatto che stessi salendo sul podio più alto, ma perché avevo dato un mio contributo a una nobile causa. Un’emozione infinita l’ho poi vissuta alla Half Maraton, con 25mila concorrenti che correvano per la ricerca. Sono stati momenti indescrivibili, unici. Mi hanno dato un’energia pazzesca e ti aiutano mentalmente a superare i momenti difficili della vita».
Adesso Cinzia Noli vive stabilmente a Olbia, partecipa a diverse competizioni anche in Italia (Sardegna compresa) e continua anche a vincere: l’ultimo successo l’ha ottenuto nella sua categoria alla mezza maratona di Oristano. «Un grande merito va ad Angelo Todde, mio compagno e allenatore, che è stato tra l’altro campione italiano di trail nel 2023. Lui mi ha insegnato tutto quello che ora so fare e non finirò mai di ringraziarlo».
Ma questa runner così speciale ha ricoperto durante diverse manifestazioni anche il ruolo di Pacer (Tenere il passo). «Guidiamo un gruppo di corridori con una vela attaccata alla schiena e cerchiamo di portarlo al traguardo nel rispetto di un tempo stabilito. Sempre all’insegna della solidarietà». Ora, Cinzia Noli, che a Londra ha lavorato per anni come brand specialist da Selfridges, vorrebbe prendere il brevetto di educatrice cinofila e insegnare inglese. «Senza mai abbandonare, però, le mie corse solidali. Mi piacerebbe organizzarne una a favore dei volontari del 118. La loro è una missione straordinaria e vorrei, una volta di più, che venisse messa in evidenza». Cinzia ha un fratello e due sorelle. E una di loro, Samantha, volontaria della Croce Bianca, ama la corsa come lei. «Adesso sono ferma per infortunio – dice –, ma ricomincerò presto. Ciò che fa Cinzia è meraviglioso e sono molto orgogliosa di lei oltre che felice per il suo ritorno a casa. Anche io ho, comunque, un progetto in mente: una corsa dedicata alla malattia autoimmune di cui soffro e che si chiama Sjogren: una malattia caratterizzata principalmente da secchezza orale e oculare, ancora poco conosciuta. Ovviamente Cinzia sarà la madrina».