Olbia, no agli eventi al Molo Jovanotti: il rally è salvo, in forse il Capodanno
Trovato il nuovo quartier generale per il mondiale di Aquabike
Olbia Il molo 1 bis del porto Isola Bianca – ribattezzato dagli olbiesi Molo Jovanotti – non diventerà il nuovo spazio per i grandi eventi sortivi e di spettacolo in città. Ma con tutta probabilità ospiterà ancora il paddock della tappa mondiale del rally Italia-Sardegna di Olbia, dal 5 all’8 giugno. La diplomazia è al lavoro per trovare una soluzione per il primo grande appuntamento della stagione dei grandi eventi ad Olbia, dopo la chiusura di parte del Molo Brin per la realizzazione del porto turistico per mega e giga yacht da parte della società Quay Royal.
Il no dell’Authority. Dopo le parole inequivocabili del presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, che ha ribadito la necessità di individuare soluzioni alternative all’area del porto Isola Bianca per ospitare manifestazioni pubbliche, a causa delle stringenti regole di sicurezza, i colloqui e i negoziati si sono intensificati. La prima certezza, a conferma delle parole del presidente Deiana, è che nessun evento si potrà realizzare in area sterile, quindi nella parte del molo 1 bis più vicina agli imbarchi e alla stazione marittima. La prima conseguenza, concordata con tutte le autorità competenti convocate in sede di Conferenza di servizi, sarà che i parcheggi per le auto verranno dirottati alla radice dell’Isola Bianca, dove ci saranno gli spazi della nuova area di sosta in via di sistemazione da parte dell’Aspo. Sugli altri eventi, però, vista la vicinanza con il periodo di maggiore afflusso turistico, il molo 1 bis sarà inibito.
L’agenda degli eventi. La motonautica prima di tutto. La spettacolare prova delle F1 del mare quest’anno non sarà confermata. Mentre per l’evento dell’aquabike il Comune di Olbia valuta lo svolgimento sempre in parte dell’area libera del Molo Brin, utilizzando la superfice del vicino Molo Bosazza e tutto il perimetro a mare di via Poltu Ezzu per sistemare l’area dell’accoglienza.
Il concertone. Il Capodanno? Sul tema le riflessioni sono più sfumate, anche perché la data è molto lontana. L’auspicio del Comune di Olbia, comunque, è quello di riuscire a strappare una concessione straordinaria per l’ultimo giorno dell’anno, vista la minore congestione del porto e la non concomitanza con lo sbarco di navi o crociere. Ma il tema resta aperto e i negoziatori politici e istituzionali sono già a lavoro. Una cosa è certa: sono lontani i tempi di prese di posizione e polemiche, si lavora in piena sintonia per trovare la soluzione migliore per salvaguardare tutte le esigenze, cioè la sicurezza portuale e la fame di spazi per i grandi eventi che storicamente sono sempre stati organizzati nel centro città, alla vista di tutti.
L’assessore. «Con il presidente dell’a Port authority Massimo Deiana e i suoi collaboratori di Olbia, oltre che con la Capitaneria di porto, c’è sempre un dialogo continuo e costante ogni volta che ci sono degli eventi che interessano le aree portuali – sottolinea Marco Balata, assessore comunale al Turismo e ai Grandi eventi –. Ritengo che quella del presidente Deiana sia una posizione al momento da valutare insieme, ma a mio avviso non è una chiusura totale: entrambi lavoreremo per portare benefici comuni nel rispetto delle esigenze della sicurezza portuale». «Nel 2019 – aggiunge l’assessore Balata – il Jova beach party sembrava un evento impossibile da realizzare e invece, lavorando insieme con serietà e professionalità, il risultato alla fine è stato un evento straordinario, svolto in assoluta sicurezza, che ha segnato la svolta dei grandi appuntamenti di spettacolo per tutta la Sardegna».
Il porto. Da parte sua, il presidente Massimo Deiana, sulle pagine della Nuova Sardegna, l’altro ieri ha sottolineato la necessità di individuare aree alternative al molo 1 bis per ospitare i grandi eventi, che siano sportivi o di spettacolo, per ragioni di sicurezza. «Col passare degli anni e il mutamento delle condizioni, in ragione di una normativa stringente in tema di sicurezza, è sempre più difficile svolgere questo tipo di manifestazioni in ambito portuale: il traffico è cresciuto come numero di auto sbarcate, semirimorchi, con un traffico passeggeri che è arrivato a 4 milioni di persone». «Ci sono intere settimane – ha aggiunto il presidente della Port authority sarda – in cui il nostro porto registra una sorta di overbooking di navi, costringendoci a tenerle in rada, giorni in cui superiamo i 20 movimenti nave, tra arrivi e partenze, le condizioni sono certamente mutate».