La Nuova Sardegna

Olbia

Le operazioni

Fratelli dispersi in mare: cosa è successo nella seconda giornata di ricerche e cosa sappiamo

Fratelli dispersi in mare: cosa è successo nella seconda giornata di ricerche e cosa sappiamo

Guardia costiera, vigili del fuoco e polizia al lavoro a Capo Figari e Nodu Pianu

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Olbia In mare, a terra, con l’elicottero e i droni. Sono proseguiti per tutta la giornata di oggi 21 aprile le ricerche dei due fratelli olbiesi dispersi in mare, Giuseppe e Lorenzo Deiana, di 24 e 20 anni. Erano usciti in barca per una battuta di pesca la mattina della vigilia di Pasqua e non sono più rientrati a casa. Di loro si sono perse le tracce dal pomeriggio di sabato 19, quando il cellulare di uno di loro ha agganciato la cella telefonica nella zona di Nodu Pianu, uno dei tratti di mare dov’erano soliti andare. Poi, più niente. E col passare delle ore crescono l’angoscia e la preoccupazione per la sorte dei due ragazzi. Mentre la speranza di trovarli vivi si affievolisce sempre di più.

Le ricerche oggi  sono ripartite dallo specchio di mare attorno a Capo Figari, dove il giorno prima erano stati trovati alcuni oggetti riconosciuti dalla madre dei dispersi, Simona Deiana: un giubbotto salvagente, uno zaino, degli stivali, canne da pesca. Ma le nuove immersioni dei sommozzatori non hanno dato alcun esito: nessuna traccia della barca e dei due giovani pescatori. Da Capo Figari, nel pomeriggio, le ricerche si sono spostate in un altro tratto di mare, a Nodu Pianu, più vicino alla costa di Olbia, da dove Giuseppe e Lorenzo erano partiti con la loro barca in vetroresina di quattro metri: qui, i sommozzatori hanno scandagliato due secche. Un altro tentativo andato a vuoto. Nessun esito neanche in questo caso. Da quasi tre giorni ormai, a setacciare il mare, ci sono i sub della guardia costiera, dei vigili del fuoco e della polizia, mentre il personale a terra ha organizzato attività di ricerca con due droni del nucleo Sapr del comando di Nuoro dei vigili del fuoco, che in mattinata ha allestito la base alla Batteria Serra, a Capo Figari. A supportarli, una ventina di barracelli di Golfo Aranci, mobilitati anche oggi per tutto il giorno nel pattugliamento a piedi del tratto di costa da Cala Spada, a Cala Sabina fino a Punta Marana.

Un massiccio dispiegamento di forze entrato in azione dalla tarda serata di sabato, dopo che, intorno alle 19.50, la fidanzata di uno dei ragazzi e la madre, non vedendoli rientrare a casa alla solita ora, hanno dato l’allarme allertando la sala operativa della Guardia costiera di Olbia. Le attività di ricerca sono coordinate dal capitano di vascello Paolo Bianca, comandante in seconda della Capitaneria di porto di Olbia. Le ricerche riprenderanno domani 22 aprile con l’intervento dei sub della guardia costiera e diversi privati. Si punterà su Figarolo e si ritornerà in alcuni punti già perlustrati, sotto Capo Figari. (t.s.)

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