Geppi Cucciari con la bottiglia di mirto da papa Francesco: «Regola di noi sardi: mai a mani vuote»
L’attrice e comica aveva incontrato il pontefice insieme ai professionisti della risata provenienti da tutto il mondo
Sassari Era il 14 giugno di un anno fa, quando Papa Francesco aprì le porte del Palazzo Apostolico ai comici, ai protagonisti del campo dello humor provenienti da varie parti del mondo. L’evento, organizzato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione e dal Dicastero per la Comunicazione – voleva stabilire un legame fra la Chiesa cattolica e gli artisti comici, celebrare la bellezza della diversità umana e promuovere un messaggio di pace, amore e solidarietà. Più di cento artiste e artisti provenienti dall’Italia e dall’estero.
Tra loro colossi mondiali della comicità come Jimmy Fallon, Chris Rock e Whoopie Goldberg, ma anche i nostrani re e regine della risata. Da Lino Banfi a Luciana Littizzetto, da Christian De Sica a Giovanni Storti e Giacomo Poretti di Aldo Giovanni e Giacomo. E non poteva mancare Geppi Cucciari, che per l’occasione si presentò in Vaticano con una bottiglia di mirto. «Regola della Sardegna – disse al Pontefice – mai a mani vuote». In quel lungo elenco di comici e comiche c’erano anche Pif, Pio e Amedeo, Luca Bizzarri, Enrico Beruschi, Enrico Brignano, Giorgio Panariello, Jerry Calà, Ale e Franz, Emanuela Fanelli, Elio, Nino Frassica, Silvio Orlando, Valerio Lundini e tanti altri.
«Si può ridere anche di Dio? – ha chiesto il Papa in maniera retorica – Certo, non è una bestemmia questa, come si gioca e si scherza con le persone che amiamo». Ancora il Papa: «Quando riuscite a far sgorgare sorrisi intelligenti dalle labbra anche di un solo spettatore – questo che dirò adesso non è eresia! – fate sorridere anche Dio». Ridere aiuta «in mezzo a tante notizie cupe» e la leggerezza dell’umorismo può diventare anche denuncia «degli eccessi del potere; date voce a situazioni dimenticate; evidenziate abusi; segnalate comportamenti inadeguati... Ma senza spargere allarme o terrore, ansia o paura, come fa molta comunicazione; voi svegliate il senso critico facendo ridere e sorridere».