La Nuova Sardegna

Olbia

Capo Figari

Mistero sui fratelli dispersi in mare: nelle foto si vede una barca

di Marco Bittau
Mistero sui fratelli dispersi in mare: nelle foto si vede una barca

Appello ai passeggeri della nave da Livorno a Golfo Aranci

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Golfo Aranci La tragedia si consuma in tre ore e mezzo, dalle 13 alle 16,30, di sabato 19 aprile, vigilia di Pasqua. In mezzo al mare intorno a Capo Figari c’è un silenzio assordante, rotto soltanto dal rombo sinistro di una impetuosa sciroccata in arrivo all’orizzonte. Il nulla che inghiotte la piccola barca da pesca di Lorenzo e Giuseppe Deiana, i due fratelli olbiesi di 20 e 24 anni, dispersi ormai da dieci giorni. Erano usciti in mare per una battuta di pesca e non sono più tornati a casa. Di loro e della barca non restano che poche tracce. Dai familiari dei due giovani, assistiti dall’avvocato Pietro Cherchi, giunge un nuovo appello, questa volta rivolto ai passeggeri della nave Mega Express four, di Sardinia Ferries, arrivata da Livorno a Golfo Aranci proprio intorno alle 16,30.

«Per favore – dice Andrea Margherita Bo, suocera di Lorenzo – chiedo a chiunque fosse su quella nave e che abbia visto qualcosa, scattato foto o girato video prima di entrare in porto, di contattare me o l’avvocato Pietro Cherchi». È un appello che segue a ruota quello di qualche giorno fa rivolto agli escursionisti che sabato 19 aprile hanno partecipato alla “Passeggiata botanica” a Capo Figari. Anche in questo caso, le foto i video possono essere importanti per individuare tracce che possono portare ai due fratelli. Proprio da una fotografia scattata dagli escursionisti a Capo Figari, infatti, si vede l’inconfondibile nave gialla della Sardinia Ferries in arrivo e, poco lontano, alcuni barchini. Uno di questi potrebbe essere proprio quello dei due fratelli Deiana. Altre foto, soprattutto quelle scattate da chi si trovava a bordo della nave, potrebbero far emergere nuovi dettagli e particolari utili alle ricerche.

È sempre più evidente che sono due le direttrici in cui si muovono le indagini difensive e quelle condotte dalla Procura di Tempio. Da una parte la ricerca di foto, video e testimonianze di chiunque si sia trovato in quella zona nella fascia oraria compresa tra le 13 e le 16,30. Dall’altra la geolocalizzazione esatta della barca dei ragazzi attraverso la “scatola nera” dei telefoni cellulari. L’avvocato Pietro Cherchi ha affidato una consulenza di a un perito informatico, Gabriele Pitzianti, che è già stato contattato anche dalla polizia postale su incarico della Procura di Tempio. La richiesta dei tracciati è già stata inoltrata a Google e sono già stati acquisiti i dati dall’account di Lorenzo Deiana. Mancano all’appello ancora quelli del fratello Giuseppe.

Insomma, un lavoro di intelligence informatica che la famiglia confida possa dare qualche risultato. «Si indaga su qualunque ipotesi, perché non sappiamo cosa può essere successo – spiega l’avvocato Cherchi –. Pertanto la Procura sta valutando anche il rapporto sul passaggio delle navi e più in generale il traffico in quella fascia oraria lungo quel tratto di mare. Si valuta tutto, anche l’ipotesi di una collisione in mare».

Intanto, quella di oggi, 28 aprile, è stata un’altra giornata di angoscia e di lavoro, in mare e a terra, alla ricerca dei due giovani. Da una parte la Direzione marittima che coordina le attività con la guardia costiera, i vigili del fuoco e la protezione civile, dall’altra il generoso gruppo di volontari coordinato dall’associazione Capo Ceraso. Tutti stanno facendo il massimo e anche di più per passare al setaccio il tratto di costa e mare tra Cala Spada, Cala del Sonno, Capo Figari, il Cammino dei carbonai e l’isola di Figarolo. Domani mattina è previsto un briefing tra le squadre di soccorso e ricerca impegnate in mare e a terra, i volontari e i familiari dei due fratelli.

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