La Nuova Sardegna

Olbia

La chiesa campestre

Olbia, ballo liscio e pecora in cappotto: torna la festa di San Vittore


	Un momento della festa di un anno fa
Un momento della festa di un anno fa

Nel weekend il tradizionale appuntamento attorno all’antico santuario

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Olbia Pentoloni, lunghe tavolate e simulacro portato in processione. È nella chiesa campestre di San Vittore che, come da tradizione, prenderà il via il lungo e allegro periodo delle feste olbiesi. L’appuntamento è per il prossimo fine settimana, da venerdì 2 a domenica 4 maggio. Il comitato presieduto da Pietro Idili è al lavoro da mesi per preparare quella che è una delle feste più sentite in assoluto. Lo scorso anno, per esempio, in quattromila si erano dati appuntamento attorno all’antico santuario in onore di San Vittore, primo vescovo storico della Diocesi gallurese vissuto nel sesto secolo dopo Cristo. Subito dopo la festa di San Vittore, la città festeggerà il suo patrono: San Simplicio. A seguire un’altra festa campestre, quella di Nostra Signora di Cabu Abbas.

La festa. Il programma è come sempre ricco. Si partirà dunque venerdì alle 16.30 con il raduno delle bandiere votive nell’abitazione del capo socio Domenico Demelas, in via Tenuta Maria Teresa 31. Alle 18 la messa e alle 19 il rinfresco offerto dal comitato. La festa di San Vittore entrerà nel vivo sabato con la messa delle 18, la merenda a base di trippa delle 19.30 e la serata in compagnia del gruppo Festivalbar Band che prenderà il via alle 21. Ma la giornata clou sarà quella di domenica 4. Alle 11 la messa solenne celebrata dai frati cappuccini con la partecipazione del coro San Tomaso di Berchiddeddu, mentre alle 12 la processione in onore di San Vittore accompagnata dal gruppo folk di Olbia e sempre dal coro di Berchiddeddu. Subito dopo il rinfresco a base di dolci e bibite. Alle 13.30, invece, comincerà l’attesissima Sagra della pecora: un maxi pranzo a base di carne offerta dagli allevatori della zona. Più tardi, alle 16.30, la Sagra dell’anguria e a partire dalle 19 la serata di ballo liscio, latino e balli di gruppo con il fisarmonicista Gavino Maricca e la partecipazione dell’organettista Luca Costantini.

I vandali. Nei mesi scorsi la chiesetta di San Vittore, che si trova nella periferia nord della città, ai piedi di Monte Plebi, era stata presa di mira dai vandali. Qualcuno si era infatti intrufolato nella chiesa per spezzare i rosari, piegare i candelabri, rovesciare i vasi di fiori e spostare croci e simulacro del santo. Un raid che aveva spinto una società privata, la Digito 2S di Olbia, a donare al comitato di San Vittore un impianto di videosorveglianza per mettere al sicuro l’antico santuario olbiese. A illustrare il progetto, tre settimane fa, era stato don Francesco Tamponi, il direttore dell’Ufficio beni culturali della Diocesi, insieme al comitato dei festeggiamenti e ai responsabili della Digito 2S. «Una azione propositiva che si oppone a chi, in modo barbaro, vuole distruggere e violentare le nostre memorie, il nostro cuore e la nostra identità» aveva detto in quella occasione don Tamponi.

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