La Nuova Sardegna

Oristano

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Da novembre buoni spesa destinati ai bisognosi

di Michela Cuccu
Da novembre buoni spesa destinati ai bisognosi

ORISTANO. Diventeranno buoni spesa, per l’acquisto di carne, pesce, frutta e verdura, alimenti freschi, insomma, che sempre più persone non si possono più permettere, i fondi del 5per mille che i...

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ORISTANO. Diventeranno buoni spesa, per l’acquisto di carne, pesce, frutta e verdura, alimenti freschi, insomma, che sempre più persone non si possono più permettere, i fondi del 5per mille che i contribuenti, se vorranno, potranno destinare al Comune all’atto della presentazione della dichiarazione dei redditi. Non è il primo anno che il Comune fa parte dell’elenco di associazioni ed enti ai quali si può destinare una parte delle imposte che comunque andrebbero allo stato. E da sempre il Comune destina quei fondi ai meno abbienti. I 5mila euro che gli oristanesi destinarono l’anno scorso al Comune, ad esempio, vennero usati per contributi a singoli e famiglie bisognose.

«Quest’anno abbiamo deciso di mirare l’intervento, distribuendo i buoni spesa che potranno essere utilizzati in macellerie, pescherie e negozi di frutta, verdura e prodotti freschi della città – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali, Maria Obinu – i primi buoni verranno erogati a partire da novembre ed in questo modo pensiamo di dare un supporto migliore ai bisognosi che in questa città sono in costante aumento». Il progetto è stato reso possibile attraverso un accordo con la Confcommercio: i negozianti che vorranno aderire, dovranno accreditarsi con il Comune compilando – come hanno spiegato l’assessore al Bilancio, Giuseppina Uda e il presidente dell’Ascom, Nando Faedda – un apposito modulo disponibile presso gli sportelli comunali». E così il Comune chiede la collaborazione dei cittadini per far fronte ad una emergenza povertà che nel Capoluogo di una provincia, con oltre mille interventi all’anno da parte del Comune, il record dei disoccupati e con il numero dei pensionati che supera quello degli occupati sta raggiungendo livelli di guardia, con le pensioni più basse in Sardegna.

A questo si aggiungono oltre 300 in graduatoria nella sola città in attesa di un alloggio popolare e più di 500 richieste di intervento per il piano delle povertà estreme.

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