La Nuova Sardegna

Oristano

Esercizio muscolare a tempo scaduto tra l’indifferenza

Le baracche sull’argine del Tirso vuote e abbattute a colpi di benna. La chiusura del rapporto tra la città e i suoi – appena tollerati – ospiti rom porta il sigillo di un esercizio muscolare inutile....

26 luglio 2014
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Le baracche sull’argine del Tirso vuote e abbattute a colpi di benna. La chiusura del rapporto tra la città e i suoi – appena tollerati – ospiti rom porta il sigillo di un esercizio muscolare inutile. Tanto più inutile, in quanto compiuto senza necessità alcuna: visto che nel campo non c’era più nessuno, da tempo. Adulti e bambini, questi “camminanti” che la città ha ignorato con fastidio, girandosi dall’altra parte nel vederli – e come se li ha visti – fuori dai supermercati, nella piazza salotto buono a chiedere l’elemosina; gli zingari, come tutti li identificano, hanno semplicemente tolto il disturbo. Sospinti dallo spettro di una sottrazione di bambini, destinazione strutture di affidamento; bambini, che, in mancanza di una politica di integrazione, altro non sono che risorse economiche per il clan di appartenenza. I Servizi sociali sono intervenuti per l’emergenza tbc, le forze dell’ordine di fronte a un problema di prostituzione. Prima, dopo, e anche in mezzo, il silenzio. Non uno, ma due occhi chiusi. Integrazione significa investimento di denari pubblici, coordinamento tra politica e forze di polizia, capacità di assumere posizioni anche scomode di fronte a una crisi che costringe chi gestisce la cosa pubblica a stilare le graduatoria della disperazione. Andandosene, i rom hanno fatto un favore a questa città che ieri preparava, vicinissimo in linea d’aria, lo spettacolo di Torregrande. Un colpo di benna, via le baracche. Che la musica cominci.(Simonetta Selloni)

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