Tutti i suoni e colori del Carnevale senza la temuta folla
ORISTANO. Il silenzio dello scorso anno, lascia spazio ai suoni e ai colori del Carnevale. Tanti gli oristanesi, la larghissima maggioranza, meno, rispetto a quanto accadeva prima del Covid, i...
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ORISTANO. Il silenzio dello scorso anno, lascia spazio ai suoni e ai colori del Carnevale. Tanti gli oristanesi, la larghissima maggioranza, meno, rispetto a quanto accadeva prima del Covid, i forestieri e pochi gli stranieri, che però non mancano del tutto. La Sartiglia dimezzata, la prima dopo lo stop imposto dalla pandemia nel 2021, era attesa. Molti non sono sicuri del programma: «Ma ora fa sa remada?» si chiedono, accalcati sulle transenne di una via Duomo che, priva di tribune per la prima volta in tanti anni, regala uno sfondo da cartolina, con la cattedrale e San Francesco che fanno da quinta al corteo dei cavalieri e all'incrocio delle spade. In giro per il centro non c’è il deserto, o meglio la normalità quotidiana, dell’anno passato. Tanti seguono le immagini della vestizione sui maxi-schermi di piazza Roma e piazza Eleonora, calcolando mentalmente il momento giusto per spostarsi in via Duomo e ricevere la benedizione. Molti affollano i tavolini dei bar che certamente non avranno fatto gli incassi del passato, ma hanno lavorato parecchio. Tanto che in uno dei più gettonati, in piazza Eleonora, la vernaccia termina alle quattro e mezzo del pomeriggio. Tzipulas, parafritus, chiacchiere: il menù è quello del Carnevale. Molti meno, rispetto al passato, anche coloro che decidono di mascherarsi, ma anche loro non mancano: un gruppo improvvisato di mamuthones fa suonare ritmicamente i campanacci. La maschera più diffusa, anche se non tutti la indossano, è quella chirurgica o ffp2. Nelle strade del centro anche tanti ragazzi e ragazze. Molti passano la giornata nello spiazzo fra liceo classico e tribunale, ma sino al pomeriggio la situazione resta tranquilla. (dav.pi.)