La Nuova Sardegna

Oristano

La sentenza

Uccisero un anziano dopo una rapina, condannati due fratelli di Ghilarza

di Michela Cuccu

	In primo piano Rubens Carta, dietro di lui il fratello Brian
In primo piano Rubens Carta, dietro di lui il fratello Brian

Pena di 19 anni e 4 mesi per Rubens e Brian Carta colpevoli dell’omicidio di Tonino Porcu avvenuto a febbraio del 2021. Erano entrati in casa sua per rubare dei soldi, poi si trovarono di fronte il padrone e lo colpirono con calci e pugni

16 giugno 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Ghilarza Diciannove anni e quattro mesi per ciascuno: è la condanna che dovranno scontare i fratelli Brian e Rubens Carta, accusati di aver ucciso a calci e pugni Antonio Porcu durante un tentativo di rapina il 21 febbraio del 2022. La sentenza del giudice per le udienze preliminari del tribunale di Oristano, Marco Mascia, è arrivata questa mattina, venerdì 16 giugno, al termine della seconda udienza celebrata con rito abbreviato. La pena è di poco inferiore rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero Marco De Crescenzo che, nella sua requisitoria durata oltre tre ore, aveva ricostruito i momenti della sera in cui Brian, 28 anni, e Rubens Carta, 32 anni, entrarono nell’abitazione di Tonino Porcu, pensionato di 76 anni, per rubargli dei risparmi che sapevano avesse in casa.

I due fratelli che lavoravano nel bar di famiglia, che si trova in via Regina Elena, a pochi metri dell’abitazione della vittima, conoscevano bene quella casa e pensavano di poter agire indisturbati. Il furto si trasformò però in tragedia e si capì tutto quando, poche ore più tardi, l'anziano venne trovato cadavere nella sua abitazione. La perizia, eseguita dal medico legale Roberto Demontis, confermò che l’anziano allevatore era stato raggiunto da calci e pugni in serie in diverse parti del corpo. Secondo la ricostruzione dell’accusa, i fratelli Carta, sotto gli effetti di sostanze stupefacenti che avevano assunto prima di introdursi nell’abitazione, si trovarono faccia a faccia con la vittima. Il pensionato si era infatti svegliato per il rumore che aveva sentito in casa, tra mezzanotte e l’una del mattino. Quando si alzò, si vide davanti i due fratelli coi quali si intratteneva spesso e che conosceva bene fin da piccoli perché il padre era il gestore del bar vicino alla casa del delitto, in un locale di proprietà della vittima. Ne scaturì una colluttazione durante la quale i due infierirono sull’anziano, che però non sarebbe morto davanti a loro, ma potrebbe aver avuto la forza di trascinarsi a letto, dove, senza poter chiedere aiuto, trascorse le ultime devastanti ore di agonia prima della morte.

Solo il giorno successivo, l’assistente domiciliare che si era recata a casa di Porcu per fare le pulizie e un nipote della vittima, trovarono il pensionato ormai privo di vita. Le indagini dei carabinieri portarono rapidamente ad individuare nei due giovani i presunti responsabili del delitto. Rubens e Brian Carta avevano lasciato una quantità significativa di tracce, dalle impronte sul vetro sfondato della finestra per accedere alla casa, al sangue sia pure in quantità impercettibile. Tracce rinvenute dai carabinieri del Ris che parteciparono alle indagini assieme ai colleghi della Compagnia di Ghilarza e del reparto investigativo del Comando provinciale di Oristano.

Ai familiari di Tonino Porcu, costituiti parte civile tramite l’avvocato Luciano Rubattu andrà un risarcimento ancora da stabilire. Per il momento il giudice ha deciso il pagamento immediato di una provvisionale di 30mila euro per Raffaele Porcu, fratello di Tonino, e di 20mila euro per i nipoti Doriano e Pietro, mentre l’entità totale sarà stabilita in un giudizio separato di fronte alla sezione civile sempre del tribunale di Oristano.

La difesa affidata agli avvocati Agostinangelo Marras, Marco Spanu e Fabio Messina, aveva prospettato una ricostruzione dei fatti differente rispetto a quella dell'accusa. Per i legali non si sarebbe trattato di una rapina, ma di un furto finito nel peggiore dei modi. I fratelli Carta quella tragica notte non avrebbero avuto intenzione di uccidere Tonino Porcu, per cui si sarebbe trattato di un omicidio preterintenzionale, ma il giudice ha ritenuto diversamente. Per il giudice fu invece un delitto volontario non premeditato.

In Primo Piano
Siccità e ambiente

Mario Tozzi: «La Sardegna è il luogo ideale per le rinnovabili»

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative