Coltellate a Paulilatino dopo la mostra canina, l’aggressore patteggia quattro anni e mezzo
L’episodio avvenne il 29 luglio scorso nei pressi di piazza Rinascita. Luciano Piras non aveva gradito che un suo compaesano avesse lasciato il cane legato al cancello della sua casa
Paulilatino Quattro anni e sei mesi, i domiciliari che vengono tramutati in divieto di avvicinamento alle persone offese entro un limite di cinquecento metri che sarà controllato anche da un braccialetto elettronico e il caso che si chiude qui, salvo la coda nella sezione civile del tribunale per stabilire quale sarà l’entità del risarcimento danni da rifondere alle parti offese. È finito a tempo di record e con un patteggiamento il procedimento legato al tentato omicidio di Daniele Vidili e alle lesioni a suo fratello Giovanni. Luciano Piras, autotrasportatore 56enne, ha scelto infatti la via dell’accordo con la giustizia anticipando anche l’udienza già fissata a luglio per il rito immediato. La ratifica dell’accordo tra il pubblico ministero Sara Ghiani e l’avvocata Maria Assunta Argiolas è stata sancita dal giudice per le udienze preliminari Salvatore Carboni che ha ritenuto congrua la pena di quattro anni e mezzo, rinviando ad altra sede la discussione sull’entità del danno subito dalle due parti offese assistite dall’avvocato Rafaele Cocco.
È chiusa quindi la pagina che si era aperta la notte tra il 29 e il 30 luglio, quando un diverbio era finito con un accoltellamento. Luciano Piras aveva iniziato a litigare con Giovanni Vidili che aveva appena terminato di partecipare a un’esposizione di cani da caccia, in Piazza Rinascita, a poche decine di metri dal luogo in cui l’aggressore abita. Questi non aveva gradito il fatto che, prima di lasciare la piazza, Giovanni Vidili si fosse ulteriormente trattenuto a far due chiacchiere con altre persone, lasciando però legato il suo animale al cancello della sua casa. Era iniziato allora l’alterco che aveva richiamato anche l’attenzione di Daniele Vidili che si era avvicinato ai due per capire cosa stesse accadendo e aveva finito per essere lui il bersaglio ultimo delle coltellate di Luciano Piras che avevano già sfiorato il fratello Giovanni. A lui andò peggio perché i fendenti lo colpirono all’addome causando gravissime lesioni a un rene e all’intestino. Ci volle un lungo e complesso intervento chirurgico per salvargli la vita e ci sono voluti parecchi mesi di convalescenza per recuperare a pieno la propria salute.