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A 11 anni la prima sbornia tra i giovanissimi di Oristano

di Paolo Camedda
A 11 anni la prima sbornia tra i giovanissimi di Oristano

L’allarme lanciato dal Serd e dall’associazione Alcolisti anonimi: «Si abbassa notevolmente l’età del primo contatto con l’alcol»

24 giugno 2024
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Oristano «L’età media della prima sbronza? Si è abbassata a undici anni». A lanciare l’allarme, nel corso dell’incontro aperto che si è tenuto nei locali della parrocchia di San Paolo promosso dal gruppo cittadino di Alcolisti anonimi, è stato il dottor Massimo Migoni, ex responsabile del Serd, il Servizio per le dipendenze patologiche, fra gli ospiti della serata insieme all’attuale direttrice, la dottoressa Paola Milia. Secondo gli specialisti, sempre più giovani e giovanissimi hanno un approccio prematuro con l’alcol e finiscono per abusarne. «Vanno di moda pratiche pericolose – ha sottolineato ancora Migoni –, come quella dell’aperitivo serale quotidiano con il proprio gruppo di amici. È un’abitudine che, se da un lato sembra avere forte componente di socialità, dall’altro sottovaluta i rischi legati al consumo quotidiano di alcol. Ora uno Spritz è quello che noi definiamo un’unità alcolica. Una persona che beve più di tre spritz al giorno è una forte bevitrice. Le soglie settimanali sono di undici Spritz per un uomo, e di sette per le donne. Studi scientifici dimostrano che il consumo abituale di alcol porta gravi conseguenze sulla salute fisica e psicologica».

E la dottoressa Milia aggiunge: «Sull’alcolismo c’è poca informazione corretta. Negli ultimi anni vediamo al Serd anche diverse bambine e questo naturalmente preoccupa. L’alcolismo è una malattia, non un vizio, e dunque va affrontata sotto vari aspetti. Da noi operano diverse figure e dove non arriviamo c’è il gruppo degli Alcolisti anonimi, che rappresenta un prezioso supporto». L’associazione di auto muto aiuto è nata negli Stati Uniti nel 1935 ed è presente ufficialmente in tutto il Mondo, tranne in Cina. Fondato nel 2016, il Gruppo San Paolo è uno dei sei che operano in Sardegna e svolge una funzione fondamentale nella lotta all’alcolismo. Chiunque ne avesse necessità può contattarlo chiamando il 3667520233. Ogni gruppo è formato da volontari, uomini e donne, che sono riusciti a smettere di bere e offrono gratuitamente il loro aiuto per salvare altri alcolisti.

A questi ultimi è richiesto un percorso di guarigione, seguendo un programma di recupero personalizzato, che si compone di dodici passi. In tutti i gruppi di AA vige la regola ferrea dell’anonimato, che impedisce di diffondere cifre e dettagli sull’attività. Ma l’elemento certo è che l’alcolismo nell’Oristanese costituisce un problema serio. E ci sono casi di persone con più dipendenze: «Oggi spesso all’alcolismo si somma il cocainismo ovvero il consumo abituale di cocaina – denuncia dottor Migoni –, che aggrava ulteriormente la situazione. C’è ancora lo stereotipo dell'alcolista barbone, quando invece spesso l’alcolismo colpisce persone benestanti, che svolgono lavori importanti, vestono bene e hanno disponibilità economica. Le conseguenze negative del consumo abituale di alcol emergono in modo devastante solo dopo anni». Gli Alcolisti anonimi hanno mandato un messaggio di speranza: «Vivere senza alcol è possibile e si vive meglio». Per il futuro c’è anche la possibilità che nasca un nuovo gruppo di AA a Cabras, per un servizio ancora più capillare.

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