La Nuova Sardegna

Oristano

Le meravigliose forme della trachite a Fordongianus

di Maria Antonietta Cossu

	Elementi nel tempo, scultura di Lorenzo Murru
Elementi nel tempo, scultura di Lorenzo Murru

Concluso il 30° Simposio internazionale di scultura a cui hanno partecipato gli artisti Michela Tabaton Osbourne, Oscar Aguirre Comendador, Lyudmyla Mysko, Valeria Vitulli, Valentino Giampaoli e Lorenzo Murru

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Fordongianus Tre figure dalle linee regolari e a tratti sinuose, nettamente separate ma che si incastrano perfettamente tra loro formando un elemento unico grazie alla luce che filtra attraverso, formano una delle sei opere in concorso al Simposio internazionale di scultura su pietra trachite, ma sono anche la rappresentazione delle tre decadi di storia della manifestazione che si è chiusa domenica 4 agosto nel parco fluviale del Tirso. L’autore della metafora su pietra è il giovane Lorenzo Murru, che ha intitolato la scultura Elementi nel tempo. L’artista di Samassi è uno dei sei protagonisti della rassegna organizzata dal Comune in collaborazione con la Pro loco, l’aiuto di Forestas e il sostegno di Fondazione Sardegna, Terme di Sardegna e Regione. Da anni il simposio non decreta vincitori privilegiando ed esaltando l’aspetto culturale e la funzione promozionale dell’evento, che ha richiamato artisti da diverse parti d’Italia e del mondo.

Alla 30ª edizione della rassegna hanno partecipato Michela Tabaton Osbourne, scultrice inglese di origini italo-giamaicane, Oscar Aguirre Comendador, cittadino cubano trapiantato in Spagna, Lyudmyla Mysko, di Kiev, Valeria Vitulli, proveniente dal Molise, Valentino Giampaoli dalle Marche e il sardo Lorenzo Murru. Con “Una scultura antropomorfa” Tabaton Osbourne ha riprodotto un oggetto che si trasforma in un corpo umano, un riferimento alle civiltà antiche e ai prodotti del territorio, «Ma anche – ha spiegato l’artista – rappresentazione dell’essere umano come recipiente di conoscenze e tradizioni tramandate di generazione in generazione». Oscar Aguirre Comendador si è focalizzato su un elemento caratterizzante del paese, l’acqua termale, che ha trasferito nell'opera “Fordongianus, sa bidda de s’abba chelenti”. L'ucraina Lyudmyla Mysko ha scolpito i “Gemelli”, due figure identiche che si sviluppano in verticale seguendo traiettorie opposte. Il lavoro di Valentino Giampaoli è un omaggio alla natura e un inno alla sua bellezza e perfezione. “Ascolto”, di Valeria Vitulli, richiama le onde del Tirso. Attraverso l’opera l'artista rivolge al fruitore l’invito a interagire con la pietra trachite e a vivere un’esperienza sensoriale di rigenerazione ascoltando i suoni della natura.

Il traguardo appena tagliato, che fa di questo simposio il più longevo in Sardegna nel suo genere, è motivo di grande orgoglio per gli amministratori locali. «Siamo contenti di essere arrivati alla 30ª edizione ed estremamente soddisfatti per il lavoro svolto dagli artisti, che ringraziamo unitamente alle associazioni e ai volontari che si sono prodigati per la riuscita della manifestazione, a don Omar e all’architetto Franco Niffoi per la descrizione delle opere», ha dichiarato il sindaco di Fordongianus Serafino Pischedda durante la cerimonia di premiazione presentata da Pina Vacca e presenziata dal consigliere regionale Diego Loi. Le statue realizzate nell’ultima settimana saranno provvisoriamente esposte all’ingresso dello stabilimento termale o dell’albergo. «È una vetrina importante con un notevole afflusso di visitatori», ha detto Pischedda spiegando che anche queste opere saranno collocate in altri centri della Sardegna come avvenuto in passato.

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